Legge di bilancio 2019 bocciata: gli scenari possibili per l’Italia
Manovra non sarà toccata: cosa succede dopo la bocciatura Ue
La bocciatura della UE non era semplicemente prevista, ma sostanzialmente voluta dal governo italiano. La risposta dell’Italia ai rilievi di Bruxelles sulla bozza di legge di bilancio non lascia spazio a dubbi. Trascurando alcune pittoresche manifestazioni di dissenso dopo una conferenza stampa del commissario UE Moscovici, va segnalata la risposta piccata del vicepremier Matteo Salvini, che insiste nel dire che la manovra non verrà cambiata.
Quali sono dunque gli scenari che l’Italia rischia di affrontare?
Legge di bilancio: dove eravamo rimasti
Alcuni mesi fa l’attuale governo presieduto da Giuseppe Conte aveva concordato con l’Unione Europea alcune cose, fra cui un certo livello di deficit. Si trattava di un livello piuttosto generoso, considerando la drammatica situazione del debito pubblico.
Nella sua bozza di legge di bilancio, però, il governo ha programmato una deviazione ben superiore, rimangiandosi quindi la parola data. La deviazione è di ben l’1,5%, un livello semplicemente inaccettabile per i partner europei. Nessuno dei quali, compresi quelli più vicini alla maggioranza italiana, è finora intervenuto in sostegno dei presunti “amici” italiani.
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Legge di bilancio: i prossimi passi
L’Italia è il primo Paese ad avere ricevuto l’invito a modificare la propria legge di bilancio da quando è stata introdotta la nuova procedura, nel 2013.
Il 5 novembre l’Eurogruppo emetterà una dichiarazione politica sulla situazione italiana, mentre entro il 13 l’Italia dovrà inviare la propria risposta. Tale risposta può consistere di una legge di bilancio modificata, oppure no.
Nel primo caso, la Commissione Europea avrà tre settimane per formulare nuovi rilievi, ed eventualmente approvarla. Se invece la nuova versione non sarà sufficiente, si verificheranno le stesse conseguenze del secondo scenario.
Questo secondo scenario (ovvero l’invio di una manovra “sbagliata” secondo le regole UE) prevede che Bruxelles formuli una serie di raccomandazioni (un ultimatum, si potrebbe dire). Se nella primavera 2019 il governo italiano sarà ancora in difetto il Consiglio UE può decidere sanzioni finanziarie. Il processo, comunque, potrebbe concludersi dopo un paio di anni.
Ricordiamo che una legge ritenuta in difetto dalla UE è una legge contraria al diritto comunitario. In base alla Costituzione italiana, il Presidente della Repubblica può rifiutarsi di firmare la promulgazione di una legge contraria al diritto UE, mentre la Corte Costituzionale può dichiararla incostituzionale ed eliminarla dall’ordinamento.
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Legge di bilancio: cosa succede con le sanzioni
Non c’è modo, ovviamente, di obbligare il governo italiano a pagare una multa. L’Unione Europea, però, può bloccare i pagamenti dovuti all’Italia: si tratterebbe di una specie di pignoramento.
L’Italia, quindi, potrebbe decidere di non effettuare più pagamenti all’Unione Europea. A questo punto l’Italia sarebbe già fuori dall’UE per tre quarti, e nel frattempo starebbe subendo le conseguenze di questa serie di decisioni a livello finanziario.
In breve, lo Stato non avrebbe più abbastanza soldi per pagare tutte le spese, e il governo dovrebbe reagire con dei tagli alla spesa e con aumenti delle imposte. Non sono da escludere prelievi straordinari, anzi, si tratta di un’evenienza che Salvini e Di Maio hanno già aleggiato ogni volta che parlano del risparmio privato delle famiglie italiane.
Si tratta della stessa cosa che fece il governo Amato durante la crisi del 1992, il famigerato prelievo notturno dai conti corrente.
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Legge di bilancio: lo scenario meno catastrofista
L’escalation dello scontro, nel caso migliore, è semplicemente verbale. La legge di bilancio viene modificata quanto basta per raggiungere un terreno comune che permetterebbe almeno di rinviare lo scontro al prossimo anno.
Si tratta, in ogni caso, di un compromesso precario. Anche se la UE dovesse decidere, alla fine, di dare una tregua all’Italia, una brutta manovra resterebbe una brutta manovra.
Se chi presta soldi all’Italia (e parliamo, fra gli altri, di chi gestisce le pensioni degli italiani, non di speculatori alieni) deciderà che esiste il rischio che l’Italia non sia in grado di pagare, la situazione potrebbe rapidamente degenerare in catastrofe finanziaria.
Tutto dipenderà, quindi, da come sarà la manovra nella sua versione finale. Una legge di bilancio che contiene numeri irrealistici e misure mal costruite farà male ai cittadini italiani sia con l’approvazione dell’UE che senza di essa.