Albania: Primo Gay Pride nella storia del paese. “Bisogna prenderli a manganellate”
Intervento del primo ministro Berisha
[ad]La reazione forse più significativa é stata, però, quella del primo ministro Sali Berisha che é intervenuto sulla questione durante una riunione del gruppo parlamentare del suo partito (Partia Demokratike e Shqipërisë, in italiano: il Partito Democratico d’Albania). Pur rifiutandosi di chiedere le dimissioni del suo vice-ministro, Berisha (spinto probabilmente dal desiderio di apparire “europeo” e “tollerante” agli occhi della commissione Europea in vista della pubblicazione da parte delle istituzioni europee del rapporto annuale sui progressi compiuti dai paesi che aspirano a far parte dell’UE) ha definito una “esagerazione” le dichiarazioni di Ekrem Spahiu e si é detto a favore del Gay Pride. Il primo ministro Albanese ha sottolineato che “l’Albania e’ un paese libero e nessuno puo’ pensare che noi limiteremo le manifestazioni”, ha aggiunto che “Tirana e’ una citta’ tollerante, e che noi siamo un paese dove le liberta’ sono garantite, questo e’ il nostro scopo” e ha concluso ricordando che i “diversi orientamenti sessuali sono antichi quanto l’antichità stessa e che esistono indipendentemente delle credenze religiose“.
Torneremo ad occuparci più dettagliatamente della situazione della comunità LGBT Albanese in un prossimo post. Quello che possiamo dire fin d’ora é che il mero fatto che l’Albania stia discutendo della celebrazione di un Pride sul suo suolo é frutto anche e soprattutto dell’eccellente lavoro che, come abbiamo già sottolineato in un post recente, gli attivisti del movimento LGBT albanese sono venuti facendo, in circostanze spesso molto difficili, negli ultimi anni.
di Eitan Yao