Pronto soccorso in auto: semaforo rosso e divieti, come comportarsi
E’ risaputo che l’applicazione del Codice della Strada è determinante affinché la circolazione di tutti i mezzi a motore non minacci in alcun modo l’incolumità dei pedoni e degli altri automobilisti. Ci sono però casi in cui l’applicazione del Codice della Strada non è così ferrea. Facciamo riferimento cioè a tutte quelle ipotesi in cui, ad esempio, ci sia una persona in precarie condizioni di salute a bordo (come ad esempio per un infarto) e che comportano quindi che il conducente riesca a trasportarla velocemente al più vicino ospedale. Vediamo quindi di seguito se, nei casi di pronto soccorso in auto, è possibile in qualche modo aggirare i divieti previsti dal Codice della Strada.
L’istituto penalistico dello “stato di necessità” applicato in caso di pronto soccorso in auto
Esiste una norma del campo penalistico che rileva anche nelle circostanze in cui è auspicabile un primo pronto soccorso in auto. Si tratta del cosiddetto stato di necessità, il quale è una causa di giustificazione descritta all’art. 54 del codice penale. Sulla base di tale disposizione di legge, non può essere punito chi commette un reato se costretto da uno stato di necessità. E’ definita «causa di giustificazione», in quanto giustifica la commissione di un illecito.
Occorre specificare però che, sul piano strettamente giuridico, non significa che l’ordinamento consideri in questo caso che l’illecito non sia stato compiuto, bensì che al reato non consegue la pena. Nella situazione che stiamo analizzando di pronto soccorso in auto, c’è un particolare non irrilevante: l’ordinamento giuridico italiano consente che l’applicazione di tale causa di giustificazione fuoriesca dal terreno prettamente penalistico per inserirsi anche sul quello proprio del Codice della Strada.
Ciò però accade a determinate condizioni. Questo significa che non sempre, rivolgendosi al Giudice di Pace, sarà possibile farsi annullare una multa per infrazione al Codice della Strada.
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Le condizioni obbligatorie per l’applicazione dello stato di necessità
Come accennato, il legislatore non riconosce in tutti i casi, la causa di giustificazione dello stato di necessità. Cioè in base alla dinamica dei fatti riconducibili al pronto soccorso in auto, sarà possibile o meno ottenere dal Giudice di Pace l’annullamento della multa. Nello specifico sono necessari tre fattori per integrare tale causa di giustificazione. Anzitutto la situazione deve essere imprevedibile. Ovvero si tratta di un evento che poteva essere previsto in anticipo, facendo sì che il conducente non violasse norme stradali. Il secondo elemento determinante è il requisito dell’urgenza.
Esso sussiste laddove c’è il rischio, in caso di mancato o ritardato pronto soccorso in auto, di un danno grave. E’ da sottolineare che comunque prevale l’aspetto soggettivo dell’urgenza, cioè come essa è percepita dall’automobilista, e tale aspetto potrà condurre a non dover pagare la multa. L’ultimo elemento fondamentale per lo stato di necessità, è la gravità dell’urgenza, cioè un rischio oggettivamente alto per salute.
Il ricorso contro la multa in caso di stato di necessità
Anche in questo caso, il legislatore ha previsto la possibilità di far valere il diritto di difesa. Dal punto di vista temporale, per avere annullamento della multa occorre fare ricorso al Giudice di Pace nel termine di 30 giorni dal ricevimento del verbale. Per ottenere ragione innanzi al Giudice di Pace, occorreranno però elementi oggettivi a sostegno delle proprie ragioni, ossia serviranno prove. In questa specifica situazione, saranno prove documentali o scritte.
Ciò perché, in caso di utilizzo del servizio del pronto soccorso ospedaliero, sarà la struttura a consegnare un foglio di accettazione e uno di dimissioni. E’ evidente la rilevanza di tale documento: esso proverà sia la meta della corsa in macchina, sia il motivo che possa giustificare lo stato di necessità.