Stipendio medio Italia: dipendenti pubblici e privati, ecco le cifre
Busta paga e stipendio medio in Italia
Non è particolarmente confortante il quadro offerto dal Salary Outlook 2018 elaborato, su base semestrale, dall’ Osservatorio Job Pricing. Nel rapporto si tratteggia l’ andamento degli stipendi italiani ma anche le categorie di lavoratori che guadagnano di più, quindi, l’ effetto di livello di istruzione, età e sesso sulla retribuzione. I dati dello studio, tra l’ altro confermati da quelli del Ministero dell’ Economia, evidenziano come gli stipendi italiani siano, in breve, “ immobili” – o quasi – da un decennio circa.
Infatti, negli ultimi nove anni sono cresciuti di appena 72 euro in media riferiscono dall’ Osservatorio. Tra il 2016 e il 2017 avanzati appena dello 0,2%. Una crescita lenta ma comunque una crescita che, in parallelo con l’ aumento dell’ inflazione, ha migliorato il potere d’ acquisto dei lavoratori. Tuttavia, soprattutto quelli che guadagnano meno di 35mila euro annui, 8 lavoratori su 10, rimangono schiacciati dalle tasse.
Stipendio medio Italia: il gap interno ed esterno
Sempre in media, nel 2017, la retribuzione lorda è di 29.380 euro (1580 euro al mese); per l’ Italia significa nono posto in Europa. Detto ciò, oltre il gap con gli altri membri Ue, c’è anche quello interno, cioè tra le diverse categorie di lavoratori italiani. Se un dirigente guadagna circa 100mila euro all’ anno, un operaio non arriva a 25mila, e ciò nonostante un trend che ha visto negli ultimi anni crescere gli stipendi degli operai crescere del 4,9% e diminuire quelli dei dirigenti del 4,2%. Inoltre, pare aumentato anche il divario tra gli stipendi del Nord e del Sud: i primi – tra il 2016 e il 2017 – sono cresciuti dello 0,3% mentre i secondi – nello stesso periodo – sono scesi dello 0,3%.
Le donne prendono ancora meno degli uomini anche se la differenza è in riduzione. L’ agricoltura il settore con gli stipendi più bassi, la finanza quella con gli stipendi più alti. In generale, chi ha studiato di più, arrivando alla laurea se non a un master di secondo livello, guadagna di più di chi, invece, ha frequentato solo la scuola dell’ obbligo.