Contributi Inps 2018: requisiti pensione, quando smettere di lavorare in anticipo
Contributi Inps 2018: in attesa del superamento della Legge Fornero prossimo venturo, come si fa ad andare in pensione in questo momento?
Contributi Inps e pensione anticipata
È forse l’ argomento più dibattuto dalla politica negli ultimi anni quello delle pensioni. D’ altra parte, come è facile intuire, la questione non suscita soltanto l’ interesse delle forze politiche ma anche e soprattutto quello di tantissimi lavoratori. Ora, in attesa del superamento della Legge Fornero prossimo venturo, con Quota 100 e Quota 41 in prima fila, come si fa ad andare in pensione in questo momento?
Contributi Inps 2018, le opzioni a disposizione
Innanzitutto, il nostro sistema previdenziale assicura la possibilità di andare in pensione per maturazione dei necessari requisiti anagrafici. Insomma, si parla della pensione di vecchiaia. Attualmente, è possibile usufruirne al raggiungimento dei 66 anni e 7 mesi; diventeranno 67 anni dal 2019 in seguito ad aggiornamento dell’ aspettativa di vita. Tuttavia, per smettere di lavorare per sopraggiunti limiti di età è necessario anche avere un certo numeri di anni di contributi, nello specifico, 20 anni.
Poi ci sono l’Ape volontario e l’Ape sociale. Anche nel caso dell’ Ape volontario bastano 20 anni di contributi per andare in pensione. In questo caso a condizione che si sia a non meno di 3 anni e 7 mesi dalla scadenza anagrafica per accedere alla pensione di vecchiaia. In questo periodo di tempo non si riceve la pensione ma un prestito erogato da una banca da ripagare in seguito con una parte della vera e propria pensione di vecchiaia. L’ Ape sociale è pensato per i lavoratori disabili (74% di invalidità) e i loro parenti. Con quali requisiti? Bisogna aver compiuto i 63 anni e maturato almeno 30 anni di contributi.
Contributi Inps 2018, le opzioni a disposizione: pensione anticipata
Rimane un’ ultima opzione per andare in pensione ai lavoratori italiani: la pensione anticipata. Sfruttandola si può andare in pensione a prescindere dall’ età anagrafica ma solo dopo aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Nel 2019 bisognerà aggiungere un anno in più, sempre in seguito all’ aggiornamento in base all’ aspettativa di vita e sempre che non scatti un blocco in base alla volontà del governo.