Pensioni ultime notizie: Quota 100 senza regole, chi rischia di uscire
Esclusi Quota 100, chi potrebbero essere nel 2019
Si rincorrono ancora notizie su Quota 100, la misura principale della riforma pensioni del governo Lega-M5S finalizzata a superare la Legge Fornero. Ma il primo step della controriforma passa per una misura di cui ancora si conosce poco e niente. Al momento solo il limite anagrafico dei 62 anni e quello contributivo dei 38 anni rappresentano una certezza. Così come un fatto di cui ancora si discute riguarda gli importi degli assegni più bassi per chi sceglierà di andare in pensione anticipata tramite Quota 100. Per il resto, Quota 100 è ancora senza regole.
Pensioni ultime notizie: novità Quota 100
Come riporta il Corriere della Sera, l’ultima bozza della Legge di Bilancio si limita a istituire un Fondo da 6,7 miliardi per il 2019 e da 7 miliardi per il 2020. Per ciò che concerna l’attuazione della riforma, questa è rimandata ad appositi provvedimenti. Pertanto, si pensa, o tramite emendamenti o con un decreto legge.
Il quotidiano cita poi il legame tra la misura previdenziale e la staffetta generazionale, nonché di “misure per incentivare l’assunzione di giovani”. Sotto questo aspetto il governo ha sempre parlato di turnover professionale, auspicando 1 assunzione ogni 2-3 pensionamenti. Ma di fatto chi esce prima con Quota 100 potrebbe venire penalizzato da un importo basso, il che potrebbe scoraggiare molte persone a scegliere questa soluzione, convincendoli a continuare a lavorare. Non è detto infatti che tutti quelli che raggiungeranno i requisiti previsti usciranno con Quota 100. Dapprima, bisognerà valutare la convenienza della misura.
Le ultime notizie che si sanno su Quota 100 è che dovrebbe avere 4 finestre trimestrali (gennaio, aprile, luglio, ottobre). Perciò, se si dovessero raggiungere i requisiti, ad esempio, a maggio, il primo pagamento dovrebbe arrivare a luglio. E da maggio a luglio, seppur con domanda di pensione anticipata fatta, si dovrebbe continuare a lavorare. Inoltre, in base ai requisiti anagrafici/contributivi, Quota 100 dovrebbe interessare una platea di circa 380 mila lavoratori, di cui 150 mila dipendenti pubblici. E per quest’ultimi potrebbe esserci anche una penalizzazione.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 per dipendenti pubblici
Ne parla Adnkronos, riferendo di una penalizzazione riservata solo ai dipendenti pubblici. Il problema da risolvere resta sempre quello delle risorse e da qui potrebbe derivare una mossa che di certo non farà piacere ai lavoratori del settore pubblico. Si parla infatti di un prolungamento dei tempi per la corresponsione del Tfr. Va infatti considerato che i dipendenti pubblici che scelgono la pensione anticipata prendono il Tfr 24 mesi più tardi degli altri (più eventuali 3 mesi “di tolleranza” superati i quali saranno dovuti gli interessi).
L’ipotesi consisterebbe nel consentire l’erogazione del Tfr solo al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Sostanzialmente, se nel 2019 si esce a 62 anni (e 38 di contributi), si andrà a ricevere il Tfr solamente 5 anni più tardi.
Per ora si tratta solo di supposizioni e si attendono aggiornamenti (come di consueto, quotidiani) sull’argomento Quota 100, che rischia di essere “scottante” se dovessero tornare in auge le eventuali penalizzazioni.
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