Libretto postale e conto corrente, come difendere i risparmi
Chi è titolare di un conto corrente sta guardando con molta attenzione all’ attuale situazione finanziaria del Paese. Fonte di maggiore preoccupazione è l’andamento dello spread. Insieme agli alert di Bruxelles, con la Manovra sotto la lente di ingrandimento dell’Unione europea. La stabilità dei conti è a rischio a causa della Finanziaria che prevede di attuare misure come Quota 100 e il reddito di cittadinanza alzando il deficit. La bocciatura di Bruxelles e la mancanza di un “piano B”, stando alle recenti dichiarazioni del ministro dell’Economia Tria, rischiano di portare a pesanti conseguenze sotto l’aspetto del risparmio personale. E quindi ci si comincia a chiedere chi rischia di più e come è possibile difendere i propri risparmi.
Conto corrente: quali rischi e come difendere la liquidità
Particolare attenzione è rivolta alle banche. Come riferisce Il Messaggero, a causa dell’esposizione su Btp e Bot, il rischio è quello di un aumento sui costi fissi finalizzato al recupero della liquidità. Il suggerimento più frequente è quello di non tenere oltre 100 mila euro sul conto corrente. Superato questo limite, infatti, decade la garanzia pubblica sul capitale. Per far fronte a una crisi, infatti, la banca in situazione di precarietà potrebbe rivalersi su azionisti, obbligazionisti e anche correntisti. Su quest’ultimi, però, sono annoverati solo chi ha più di 100 mila euro sul proprio conto. Da qui il consiglio di cui sopra.
È fortemente consigliato puntare sulla diversificazione, allora, cercando di minimizzare il rischio e facendosi magari aiutare da un professionista. Tra conto corrente, libretto postale, carta prepagata o investimenti, le proposte a cui pensare possono essere diverse. Tra le soluzioni più ricercate spicca anche quella riguardante l’apertura di un conto all’ estero. Peraltro, basta guardare il grafico sottostante elaborato da Google Trends in merito alla parola chiave “conto estero” per valutare il traffico di ricerche inerente. Si notano infatti due picchi: quello tra il 27 maggio e il 2 giugno, settimana dell’insediamento del governo Conte. Superato in numero di ricerche da quello della scorsa settimana, visto l’andamento dello spread.
Conto corrente e non solo: Titoli di Stato, cosa fare
Un Paese messo sotto stress aumenta il rischio per gli investitori, i quali vogliono di conseguenza condizioni più vantaggiose. Chi ha investito su Titoli di Stato a lunga scadenza rischia di perdere di più. Meglio dunque puntare sul mercato obbligazionario con scadenza a breve-medio termine. Gli esperti indicano due strade, che però sono contraddittorie. Da un lato il mantenimento dei Titoli fino alla scadenza con la speranza che le cose migliorino. La seconda possibilità passa dalla vendita: in questo caso col rischio abbastanza alto di perdite.
Mutui e prestiti: il punto della situazione
Altro aspetto importante da considerare sono i mutui e i prestiti. Per i primi non dovrebbero esserci rischi, almeno a breve termine. Chi ha contratto un mutuo a tasso fisso può stare tranquillo. Generalmente, i timori sono bassi anche per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile. I tassi dei mutui rispondono infatti a indici non dipendenti dallo spread. Il consiglio è quello di accendere un mutuo oggi, per chi volesse farlo e continua a rimandare ma qualora si dovesse preferire una soluzione a tasso variabile, si punti almeno su una durata breve.
Sul fronte dei prestiti, invece, c’è più preoccupazione. Di fronte a uno stress sempre maggiore, le banche potrebbero aumentare i costi fissi e gli interessi per ottenere un prestito, aumentando così gli importi delle rate nel loro complesso.
Infine potrebbero prevedere una stretta sulle condizioni del finanziamento, restringendo la platea dei beneficiari e richiedendo requisiti più severi e garantiti.