Verso le amministrative: Alessandria

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Alessandria, con i suoi 95.000 abitanti circa, è la principale tra le città piemontesi chiamate con le elezioni 2012 a rinnovare la propria amministrazione comunale.
Governata ininterrottamente dal PSI dal 1947 al 1992, dopo l’esplosione di Tangentopoli vira decisamente a destra, conoscendo un vero e proprio decennio verde nel nome della leghista Francesca Calvo. Dopo la prentesi 2002-2007 in cui la diessina Mara Scagni riportò la città a sinistra, Alessandria conferma la propria nuova vocazione destrorsa premiando nel 2007 il pidiellino Piercarlo Fabbio con una eclatante vittoria al primo turno.

Risultati delle elezioni
amministrative 2007

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[ad]Come ben evidenzia la tabella, il centrodestra ha letteralmente stravinto nel 2007, approfittanto tanto di fattori locali – l’impopolarità della giunta Scagni – quanto di elementi nazionali – il forte malcontento ed il generale senso di disillusione verso il Governo Prodi in quel momento in carica – per strappare un risultato davvero eclatante.
Le dimensioni del successo di Fabbio nel 2007 assumono proporzioni ancora più rilevanti se si tiene conto che tra il 2002 ed il 2007 l’affluenza addirittra aumentò di circa un punto percentuale: non si trattò, quindi, di semplice disaffezione di elettori di centrosinistra che disertarono le urne e favorirono così il cambio di colore della città, ma di un vero e proprio spostamento a destra dell’elettorato.

Mappa elettorale delle elezioni amministrative 2007
(dettaglio per circoscrizione)

La vittoria del centrodestra è stata relativamente omogenea sul territorio cittadino, con la coalizione conservatrice che ha ottenuto risultati compresi tra il 59% delle circoscrizioni II e V ed il 66% delle circoscrizioni I e III. Una vittoria senza appello, che ha lasciato al centrosinistra appena le briciole: per quanto secondo partito cittadino, i DS ottennero all’epoca appena il 14% delle preferenze contro il 28% dei rivali diretti di Forza Italia. Il paragone è ancora più oneroso per il centrosinistra se si integrano i dati rispettivamente di Margherita e Alleanza Nazionale allo scopo di riproporre lo scontro PD-PdL: il risultato in termini percentuali in questo caso termina 40% a 19% per la formazione berlusconiana.

Risultati delle elezioni
amministrative 2007
(dettaglio per circoscrizione, cliccaci su per ingrandire l’immagine)

Dall’analisi circoscrizionale dei dati emergono infine altri due passaggi fondamentali: i quartieri dove il centrosinistra ha ottenuto i migliori risultati sono anche quelli meno rilevanti in termini di popolazione: le circoscrizioni I e IV sono infatti quelle più popolose, che da sole coprono oltre il 50% dell’affluenza cittadina, e sarà pertanto principalmente in queste due aree che il centrosinistra dovrà focalizzare la propria rimonta.
Infine, confrontando i dati relativi ai candidati con quelli ottenuti dalle liste, si nota la debolezza strutturale candidatura di Mara Scagni, che sistematicamente in tutte le circoscrizioni ottiene risultati inferiori alla propria coalizione, con un bilancio globale di -0,90%. Per contro il candidato di centrodestra Fabbio è riuscito a strappare un +0,74% rispetto alle liste in proprio sostegno, con un valore aggiunto in termini di voti pari a oltre il triplo della propria competitor progressista.
Un candidato poco credibile e un deficit di credibilità a livello nazionale sono stati gli ingredienti per una delle più cocenti sconfitte del centrosinistra nel 2007.

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Ad oggi, tuttavia, la situazione è molto differente.
Rispetto al 2007 il panorama politico si presenta estremamente più frammentato, con ben sedici candidati e trentaquattro liste in loro sostegno: una vera e propria babele che renderà arduo per qualsiasi candidato di qualsiasi area ripetere i numeri del 2007, generando una diffusa frammentazione del voto e rendendo probabilmente necessario l’approdo al turno di ballottaggio.
[ad]Il centrosinistra rispetto al 2007 perde l’area di sinistra radicale e la persona stessa di Mara Scagni, che dopo aver lasciato il PD tenterà nuovamente la corsa alla poltrona di sindaco con una lista civica. Inoltre l’ApI di Rutelli si presenterà alla corsa con un proprio candidato, Gianni Vignuolo.
Se il centrosinistra soffre di alcune defezioni, il centrodestra monolitico del 2007 si presenta completamente lacerato in una miriade di formazioni e di candidati. L’UdC sosterrà Barosini, evidenziando come anche all’interno del Terzo Polo non vi sia una reale unità nel capoluogo piemontese. La vera spaccatura è però quella tra PdL e Lega Nord, che correranno divise per lo meno al primo turno. Il partito di Alfano sosterrà infatti la ricandidatura di Fabbio, supportato da una costellazione di partiti minori e liste civiche di area centrodestra; corsa in solitaria invece per la Lega, che proporrà il volto di Roberto Sarti.
All’interno di questo panorama così spezzettato fa il proprio prepotente ingresso il MoVimento 5 Stelle con la candidatura di Angelo Malerba. I grillini hanno buone possibilità di replicare e addirittura incrementare i pur ottimi risultati delle amministrative 2011, approfittando della scarsa credibilità a livello nazionale delle altre formazioni politiche e in particolare – al nord – della crisi della Lega.

Anche il clima politico generale è ben differente da quello del 2007.
A livello nazionale è ora il centrodestra ad annaspare in difficoltà, con il PdL in crisi per un sostegno al Governo Monti mal digerito da una cospicua parte del proprio elettorato ed una Lega Nord squassata dagli scandali finanziari. Né Fabbio pare poter fare appello su fattori locali per conservare la carica di sindaco: i cinque anni della sua amministrazione sono stati caratterizzati da un progressivo dissesto delle casse comunali fino a sfiorare il default ed il commissariamento, il tutto inframezzato da scandali finanziari in particolar modo legati al settore della sanità.

Appare quindi in generale piuttosto difficile per il centrodestra riuscire a confermarsi alla guida del Comune: secondo le ultime rilevazioni, relative ad un sondaggio CAWI condotto da Epoke per www.alessandrianews.it il 2 aprile Rita Rossa, candidato del centrosinistra, sarebbe in vantaggio di circa una ventina di punti su Fabbio. Anche sommando i suoi voti a quelli del candidato leghista e a quelli del candidato UdC non si arriverebbe al 40%: la perdita secca per il centrodestra si attesterebbe quindi intorno al 25%.
È da tenere sott’occhio il risultato del candidato del MoVimento 5 Stelle, dato poco sotto il 10%, e del progressista Parise, i cui voti potrebbero essere determinanti per la vittoria di Rita Rossa al secondo turno.

Sondaggio Epoke 2 aprile 2012

È da notare che a circa un mese dal voto vi sia ancora il 46% del campione che non esprime una preferenza, e che il 30% sia comunque intenzionato a recarsi alle urne.
Sebbene il vantaggio del centrosinistra appaia quindi consistente, anche se non in grado di chiudere le elezioni al primo turno, la partita risulta ancora piuttosto aperta.