Pace fiscale 2019: condono cartelle 1000 euro, c’è un buco nel decreto?
Possibile falla nella Pace fiscale?
La pace fiscale 2019 prevede alcune misure importanti, tra cui il condono delle cartelle sotto i 1.000 euro. In merito a questo intervento, bisogna far riferimento all’articolo 4 del Decreto Legge n. 119/2018, già disponibile in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 247 del 23 ottobre 2018). Recentemente alcune osservazioni hanno segnalato un possibile buco nel decreto, lasciando intendere come non fosse chiaro se nei 1.000 dovessero essere contati anche gli interessi o meno. In parole povere, se i debiti da annullare riguardassero anche importi superiori ai 1.000 euro. Non ci resta dunque che andare a interpretare il testo del sopraccitato articolo 4.
Pace fiscale 2019: condono cartelle 1.000 euro, come funziona
Nel testo viene enunciato quanto segue. “I debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore del presente decreto, fino a 1.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 […] sono automaticamente annullati”. La cancellazione sarà automatica e avverrà entro la data del 31 dicembre 2018 “per consentire il regolare svolgimento dei necessari adempimenti tecnici e contabili”.
Chi ha già provveduto al pagamento delle somme dovute prima dell’entrata in vigore del decreto, non riceverà alcun rimborso. Rientreranno nel condono cartelle 1.000 euro i debiti relativi a tributi locali, multe stradali e bollo auto.
Pace fiscale 2019: condono cartelle 1.000 euro, buco normativo?
Come scritto nella prima parte di questo articolo, secondo quanto riporta Adnkronos ci sarebbe un buco nel decreto. Che farebbe pensare che nel condono rientrino anche cartelle oltre i 1.000 euro. “È la cartella che deve avere un importo inferiore a questa cifra, oppure la sola quota capitale del debito?”. E inoltre “non viene fatta chiarezza sul concetto di debiti inferiori a 1.000 euro, ossia se per quantificarli si debba tener conto della sola quota capitale o anche di eventuali interessi”.
L’articolo 4 sopra riportato parla però di “debiti di importo residuo fino a 1.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni”. L’interpretazione più evidente è che l’importo fino a 1.000 euro condonabile debba includere anche interessi e sanzioni. La pensa così anche La Legge Per Tutti, che in un recente articolo fa un esempio pratico, citando proprio il testo del DL. “Se la multa è di 900 euro e gli interessi di 120 non si rientra nel condono”. Proprio perché verrebbe superata la soglia dei 1.000 euro a causa degli interessi.
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