Elezioni Brasile 2018: il ballottaggio “scontato” Bolsonaro-Haddad
Elezioni Brasile 2018: il ballottaggio “scontato” Bolsonaro-Haddad
Domenica 28 ottobre, i brasiliani chiamati a scegliere il loro prossimo presidente. Duello tra il candidato della sinistra, erede dell’ex presidente Lula (ora in carcere), Fernando Haddad e l’esponente della destra, ex capitano dell’esercito, Jair Bolsonaro. Al primo turno, svoltosi a inizio mese, solo 31 milioni di elettori hanno indicato il nome di Haddad sulla propria scheda mentre sono stati 49 milioni i sostenitori di Bolsonaro.
Ora, per quanto molti esperti ritengano le rilevazioni brasiliane poco accurate, stando alle previsioni, dovrebbe essere proprio quest’ultimo a vincere; tra l’altro, con un ampio margine di vantaggio. Per esempio, l’ultimo sondaggio pubblicato dall’istituto Datafolha, stima il consenso di Bolsonaro nella misura del 56% quando Haddad non andrebbe oltre il 44%; per Ibope è davanti 57 a 43. Insomma, si può anche tralasciare il fatto che solo una settimana fa l’esponente della destra brasiliana fosse dato oltre il 60%.
Elezioni Brasile 2018: una vittoria annunciata?
Già al primo turno Bolsonaro ha sfiorato il 50% dei voti che gli avrebbe consegnato la vittoria diretta; insomma, al di là dei sondaggi, ben poche le possibilità per Haddad di ribaltare la situazione. Ciò nonostante il candidato del Partito dei Lavoratori stia cercando di presentare il voto di domenica come un referendum sul futuro assetto politico-etico del paese: democrazia o dittatura. D’altronde, Bolsonaro non ha mai nascosto la sua ammirazione per il regime militare che ha governato il Brasile tra il 1964 e il 1985.
Tuttavia, è l’opinione di molti esperti, il voto di domenica è piuttosto un referendum sul Partito dei Lavoratori che ha tenuto le redini del paese per ben 13 anni. Gli anni d’oro di Lula poi quelli quasi per niente positivi della Roussef; lo scandalo corruttivo Petrobras in cui è stato coinvolto lo stesso Lula, senza considerare la dura recessione che ha colpito il Brasile tra il 2015 e il 2016 tanto per citare solo i fardelli più pesanti portati da Haddad in questa campagna elettorale.