Master 1000 Parigi Bercy: nasce la stella Khachanov
Master 1000 Parigi Bercy: nasce la stella Khachanov.
Un torneo spettacolare e di altissimo livello è stato il Master 1000 parigino. Dopo due partite vinte e giocate ad altissimo livello contro Cilic e Federer, Novak Djokovic deve inchinarsi al russo Karen Khachanov, che conquista il torneo più prestigioso della sua giovane carriera.
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Master 1000 Parigi Bercy: le fatiche di Nole
Djokovic non è arrivato al meglio alla finale. Il serbo ha pagato il quarto di finale vinto contro Marin Cilic e soprattutto la battaglia sempre in 3 set di tre ore contro Federer. Due partite bellissime e di altissimo livello, dove abbiamo visto il Djokovic che è stato e che da domani sarà numero 1 del mondo.
Soprattutto bellissima quella di semifinale contro Federer, una delle partite più belle ed emozionanti dell’anno. I due campioni hanno espresso il 100% del loro incredibile potenziale. Se Djokovic ha mostrato la sua insuperabile dote di lottatore da fondo campo e il suo strapotere fisico, Federer si è aggrappato a un servizio precisissimo che gli ha fruttato ben 17 aces e alle sue fiammate di classe e di tocco. Alla fine questo match stellare si conclude al tie break decisivo, con Federer che commette un doppio fallo e un errore sul proprio servizio decisivo.
Il match termina così per 7-6 5-7 7-6. Federer esce dal torneo nonostante nella partita di semifinale non abbia mai perso il servizio, una rarità per lui nell’ultimo periodo.
Master 1000 Parigi Bercy: l’esplosione di Khachanov
Ma il Belgradino è arrivato senza energie alla finale. Invece Khachanov, dopo la vittoria al tie break del terzo set contro Isner, ha spazzato via per 6-1 6-2 Zverev e per 6-4 6-1 Thiem. Questo ha permesso al moscovita di arrivare fresco alla finale e di essere superiore a Djokovic in tutto.
Dopo un inizio timido del russo, finito sotto 3-1, Khachanov riesce a riprendersi subito il break di svantaggio e a tenere una percentuale altissima di prime in campo. Khachanov domina l’avversario su tutto: servizio, dritto, rovescio, scambi prolungati, gioco a rete, gioco da fondo campo. Una resistenza fisica e atletica impensabile per un tennista alto 1,98 metri e che pesa quasi 90 kg. Il russo è un atleta completo, capace di vincere punti in ogni modo e di giocare bene su tutte le superfici. Ma quello che stupisce di lui è la grinta, la determinazione e lo spirito combattivo con cui scende in campo, unito a una maturità rara per un 22enne.
Dopo la vittoria del primo set per 7-5, Djokovic si affloscia e perde sull’1-1 il servizio. Da allora Nole non riesce più a reagire e sembra stranamente in balia degli eventi e delle poche energie rimastegli, come raramente lo abbiamo visto. La partita termina 7-5 6-4. E’ per Djokovic la prima sconfitta da agosto, la 3° dopo la sconfitta al Roland Garros contro Cecchinato.
Quarto titolo in carriera per Khachanov su 4 finali disputate. Il ragazzo ha mezzi per andare davvero lontano e da domani sarà il numero 11 del mondo. Dopo la finale ha affermato di sperare di vincere tutto quello che ha vinto Djokovic, e le potenzialità ci sono tutte.