Conto corrente online: classifica costo 2018, ecco i più convenienti

Le tensioni sui titoli di Stato, le incertezze dei mercati, il rialzo dello spread, gli alert di Bruxelles e delle agenzie di rating. Sono tutti elementi che convogliano nella stessa direzione: il conto corrente. Con il rischio di una tassa patrimoniale prossima ventura. Un prelievo forzoso che gli italiani mal digerirebbero. È per questo motivo che in molti stanno pensando di trasferire la propria liquidità in un conto estero. Ma conviene davvero?

Conto corrente estero: conviene?

Secondo un’indagine pubblicata sull’inserto L’Economia del Corriere la risposta è parzialmente negativa. Si va dai costi, che possono essere comunque alti, al rischio di ottenere rendimenti nulli sulle giacenze. Senza dimenticare che in caso di patrimoniale, il conto estero non sarebbe un salvagente affidabile. Ne è convinto Leo De Rosa, managing partner dello Studio Russo De Rosa. “L’obbiettivo è tutelarsi dalla eventuale patrimoniale? Che i soldi siano in Italia o all’estero non sarà possibile aggirare l’ostacolo”. In breve, la patrimoniale agirà comunque anche sulla liquidità trasferita all’estero. Perché? Conta la residenza fiscale del cittadino, che ovviamente risulta essere in Italia. L’unica tutela sarebbe in caso di Italexit, un’ipotesi ancora decisamente remota e fantascientifica per il momento, perché i soldi tenuti nei conti esteri si manterrebbero in euro.

La possibilità di aprire un conto corrente all’estero, anche un conto online, resta comunque in piedi ed è legale. Si ricorda però che le somme trasferite vanno sempre dichiarate a livello fiscale. Tramite la compilazione del Quadro RW sulla dichiarazione dei redditi, in cui occorrerà indicare il valore del conto. La dichiarazione ai fini fiscali andrà fatta obbligatoriamente per un valore superiore a 15 mila euro.

Per il quotidiano milanese il consiglio è quello di affidarsi comunque a una fiduciaria che gestisca il trasferimento e l’applicazione delle imposte previste. Ovvero l’Ivafe (2 per mille), l’imposta di bollo (34,20 euro per le giacenze medie annue superiori a 5.000 euro); le aliquote sugli interessi attivi dei conti deposito (26%), nonché sui dividendi e interessi in base al Paese di riferimento.

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Conto corrente online: quali sono i più convenienti

Il Corriere spinge poi sulla convenienza, tramite una serie di schemi grafici in cui segnala i conti correnti online più convenienti. Tra questi spiccano senza dubbio Webank e Ing. I conti correnti online vengono premiati in base al loro costo annuo, decisamente minore rispetto a quello di un conto corrente tradizionale. La media risulta impietosa: 22 euro per il primo, 142 euro per il secondo. Riprendiamo la tabella indicante il costo annuo di un conto corrente online, per una famiglia con media operatività bancaria.

A fronte di un canone annuo low cost o a costo 0, possono arrivare “sorprese” da altre tipologie di spese, come le commissioni. In buona parte dei casi, le banche online applicano commissioni sui prelievi. Alcune perfino sui suoi stessi ATM, se ce ne sono. Fanno eccezione Ing e Webank, non a caso i due conti online più convenienti per il momento, prelievi da ATM esteri a parte per ING. Altre banche offrono invece un numero di prelievi mensile gratuito (ovvero privo di spese di commissione) al mese. La media resta comunque interessante, visto che un prelievo Bancomat su altra banca è stimato a 0,90 euro. Vantaggi anche i titolari di carta di credito, che hanno un costo annuo medio di 17,82 euro (contro i 40,41 euro dei conti tradizionali); mentre i bonifici online sui conti di altre banche è sempre gratuito (1,04 euro di media sui conti classici).

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