Requisiti nona salvaguardia e beneficiari 2019
Si muove qualcosa sul fronte della nona salvaguardia attesa per il 2019, quindi, per i lavoratori rimasti fuori dalle precedenti salvaguardie. Dapprima la recente apertura da parte di Luigi Di Maio; dunque, il documento unitario presentato dalla Commissione Lavoro della Camera indirizzato al governo, invitato ad affrontare con urgenza la questione. Lo scopo è ultimare una risoluzione definitiva per gli ultimi 6 mila lavoratori rimasti senza tutele dopo l’ introduzione della Legge Fornero.
Nona salvaguardia in Legge di Bilancio 2019?
In una nota del Ministero del Lavoro datata 18 ottobre 2018, si comunica un incontro importante. Quello tra il ministro del Lavoro Luigi Di Maio e le associazioni rappresentanti i lavoratori lasciati senza tutele dalla riforma Fornero. La riunione è avvenuta alla presenza delle Parlamentari della Commissione Lavoro, Maria Assunta Matrisciano, Enrica Segneri, Barbara Guidolin e Jessica Costanzo.
Nel comunicato si legge che “il ministro Di Maio ha ascoltato le istanze degli esodati e ha dato mandato ai suoi tecnici di lavorare a una soluzione da portare in Legge di Bilancio”. La notizia è stata messa nero su bianco e la nona salvaguardia potrebbe trovare così lo giusto spazio nella Legge di Bilancio.
Nona salvaguardia 2019: le ultime notizie
Altre buone notizie provengono anche dalla Commissione Lavoro alla Camera. In un documento che ha raccolto e sintetizzato 4 risoluzioni a firma PD, FI, FdI e M5S, si invita esplicitamente il Governo ad agire in materia.
Come riporta PensioniOggi, il documento fa notare che dal 2012 a oggi ci sono state 8 salvaguardie pensionistiche, che hanno riguardato poco più di 142 mila lavoratori. Dalle precedenti salvaguardie, tuttavia, sono rimasti esclusi ancora diversi soggetti che non hanno potuto accedere per via dei paletti e requisiti previsti. E che a oggi richiedono ancora un trattamento equo, ma soprattutto di giustizia sociale allo scopo di uscire dallo spiacevole impasse che li vede tuttora in una situazione di disagio economico e sociale.
Il documento della Commissione richiede ufficialmente la messa in pratica di un provvedimento definitivo, come auspicato anche dall’incontro con Luigi Di Maio, che non preveda paletti e altre limitazioni, al fine di fornire ai soggetti ancora non salvaguardati la possibilità di andare in pensione. Una ipotesi questa di realizzazione più che possibile, visto che le risorse investite nelle precedenti salvaguardie sono state maggiori del previsto. Pertanto sono avanzate per l’attuazione di un nuovo intervento risolutivo e definitivo.
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