Sondaggi politici Pew Research, in Europa giovani più a sinistra, ma non in Italia
Sondaggi politici Pew Research, in Europa giovani più a sinistra, ma non in Italia
Lo afferma nell’ultimo dei propri sondaggi politici Pew Research, che abitualmente confronta le opinioni e le tendenze tra le popolazioni di vari Paesi del mondo. I giovani in Europa sono più di sinistra e più progressisti dei più vecchi.
Per esempio nel Regno Unito il 43% dei 18-29enni si colloca a sinistra contro il 26% dei 30-49enni e il 20% degli over 50. Una distanza del 23% tra i più giovani e i più anziani.
Che diventa del 15% in Francia, e man mano scende analizzando altri Paesi, ma rimane positiva. In Svezia è dell’1%, con i 30-49enni in realtà più di sinistra dei più giovani e dei più vecchi.
In Italia invece i giovani che si dicono di sinistra sono il 28%, esattamente come i più anziani. Si dichiara di sinistra solo il 21% dei 30-49enni, che come si è visto sono stati anche alla base della vittoria del centrodestra e del M5S alle ultime elezioni.
Che sia un questione più strutturale in un Paese in cui ormai si esita a definirsi in modo netto di destra o sinistra? Oppure sia dovuto al fatto che il centrosinistra fino a pochi mesi fa rappresentasse il governo, mentre altrove era all’opposizione?
Fatto sta che le cose in parte cambiano e si passa a temi concreti
Sondaggi politici Pew Research, giovani italiani più a sinistra degli anziani su gay e immigrati, ma meno dei coetanei stranieri
Sull’adozione di figli da parte di coppie gay i giovani italiani appaiono più permissivi dei più anziani del 20%, ma i favorevoli sono il 58%, anche il 30% in meno che in altre nazioni. Sono anche meno per esempio degli anziani di altre nazioni. Per esempio in Spagna il 74% dei più anziani sono per le adozioni gay, e si arriva all’83% nei Paesi Bassi.
Differenze tra giovani e anziani anche sull’immigrazione. In Italia i 18-29enni sono del 7% più propensi a pensare che gli immigrati rendano l’economia più ricca, il 52% contro il 45% degli over 50. Ma sono i 30-49enni i più scettici sul fenomeno. E in ogni caso questo +7% è poca cosa a paragone con il +29% francese o il +25% inglese.
Anche in questo caso, poi, i giovani italiani appaiono meno “progressisti” sia dei loro coetanei sia di gran parte dei più anziani del resto d’Europa.