Scadenza orario reperibilità, quali diritti si hanno
La visita fiscale Inps è uno degli argomenti di più frequente ricerca da parte dei lavoratori, i quali vogliono sapere come funziona nel dettaglio. Oltre alle informazioni su come comportarsi il sabato e la domenica, una domanda che spesso ci si pone riguarda l’orario di reperibilità, differente, lo ricordiamo, per dipendenti privati (10-12 e 17-19) e pubblico (9-13 e 15-18). Una volta terminate le fasce orarie obbligatoriamente da rispettare in attesa della potenziale visita fiscale, cosa è possibile fare? Si può uscire? O, perfino, si può partecipare a una riunione di lavoro? Andiamo a fare un po’ di chiarezza a riguardo.
Visita fiscale Inps: fine orario reperibilità, cosa fare
La grande regola da rispettare per i lavoratori consiste nel non agire in modo tale da pregiudicare le proprie condizioni di salute, magari aggravando la malattia. Pertanto, se un lavoratore è malato ed è costretto a letto dall’ influenza, uscire di casa potrebbe influire negativamente sulle sue condizioni di salute. Al contrario, se soffre di attacchi di ansia o si trova in uno stato depressivo oppure soffre di emicrania, di certo restare a casa circondato da quattro mura non aiuta, e allora è preferibile uscire di casa all’ aria aperta. Insomma, durante gli orari di reperibilità il lavoratore deve restare nel domicilio indicato, e fare di tutto affinché il medico fiscale lo trovi facilmente. La reperibilità, infatti, non riguarda solo il rispetto degli orari, ma anche altri aspetti, come ad esempio controllare se il citofono e il campanello funzionano o verificare se il proprio nome sia evidente e non cancellato o rovinato.
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Visita fiscale Inps: non aggravare le condizioni di salute
Insomma, tutto dipende dalla patologia da cui si è affetti. E dalla diagnosi redatta dal medico sul certificato. L’unica regola, al di fuori degli orari di reperibilità, è non compromettere ulteriormente il proprio stato di salute, causando ricadute o peggioramenti della situazione che andrebbero a ritardare la guarigione e quindi il rientro a lavoro.
Lo stesso vale qualora siano previsti appuntamenti inevitabili di lavoro, come ad esempio una riunione importante. Se quest’ultima dovesse essere convocata negli orari di reperibilità, il lavoratore non potrebbe allontanarsi dal proprio domicilio. Se invece dovesse avvenire in orari fuori dall’ obbligo della reperibilità, allora il lavoratore potrà recarsi, così come potrà uscire all’ aria aperta. Resta però in vigore l’obbligo di non peggiorare le proprie condizioni di salute, ma neppure quelle degli altri. Se influenzati, ad esempio, partecipare a una riunione di lavoro dove sono presenti altri colleghi, metterebbe in pericolo non solo se stesso, ma anche gli altri lavoratori.
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