Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 5 novembre

Pubblicato il 5 Novembre 2018 alle 11:29 Autore: Gianni Balduzzi
Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 14 gennaio 2019

Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 5 novembre

Diamo puntualmente conto dei sondaggi che ogni settimana vengono prodotti dai vari istituti confrontando le tendenze ed i numeri dei singoli studi.

Ognuno può così confrontare il valore dei partiti osservando come cambia la percentuale da un sondaggio all’altro.

In questa rubrica però, come ogni settimana, cerchiamo, con la collaborazione di Vincenzo Ruocco, di tracciare l’andamento dei sondaggi elettorali che si distaccano dagli altri per vedere successivamente chi ci aveva visto giusto. E anche per cercare di comprendere quali istituti fiutano i cambiamenti di umore dell’elettorato prima degli altri.

Sondaggi elettorali, sulla Lega il minority report più importante

Questa settimana è la Lega il partito che dà più adito a minority report. Rispetto a una media settimanale del 31,5%, IPSOS dà il partito di Salvini al 34,7%, più del 3% più in alto.

È in netto contrasto con tutti gli altri istituti che pongono prevalentemente la Lega tra il 30% e il 31%.

Sondaggi elettorali Ipsos Lega cresce al 34,7%, M5S stabile. Pd in caduta

Molta più concordanza sul Movimento 5 Stelle. C’è un certo accordo tra gli istituti sulle intenzioni di voto del partito di Di Maio, ora visto al 27,7% in media. È SWG che si distacca di più, con il suo 29%, ma si tratta solo di un 1,3% di scostamento dalla media.

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Sondaggi elettorali, i minority report sui partiti di opposizione

Il PD è stimato in media al 17,4% questa settimana, intorno a cui le oscillazioni non appaiono eccessive. Si va dal 16,5% di Demos e IPSOS al 18,4% di Bidimedia. Ormai da alcune settimane c’è una certa stabilità sulle intenzioni di voto di questo partito, che potrebbero avere raggiunto il proprio minimo, per ora.

Su Forza Italia si va costruendo un consenso maggiore del passato tra gli istituti, ma rispetto ai numeri del partito vi sono oscillazioni superiori rispetto a quelle che interessano il PD.

Il partito di Berlusconi è dato in media al 8,2%, ma Demos gli assegna un massimo del 9,4%, che contrasta per esempio con il 7,1% di Index. Siamo comunque a scarti minori di quando si scendeva sotto il 7% e si saliva oltre il 10%

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Tra i partiti minori come Liberi e Uguali e Fratelli d’Italia non vi sono minority report degni di nota. Nel primo caso si va dal 2,2% di Ixè al 3,1% di Demos. In quello del partito di Giorgia Meloni dal 2,7% stimato da IPSOS al 3,6% di Index.

Oscillazioni inferiori all’1% che non mettono in discussione il trend in discesa di questi due partiti rispetto alle elezioni del 4 marzo.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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