Prescrizione reati tributari, edilizi e ambientali: cosa prevede la riforma
La prescrizione dei reati e la sua eventuale abolizione sono alcuni dei tanti temi su cui, in questi giorni, il governo e le altre forze politiche stanno vivacemente dibattendo. D’altra parte, è nota la rilevanza di tale istituto giuridico, il quale influisce sull’aspetto temporale del reato (basti pensare ai reati tributari, edilizi e ambientali) e produce effetti sul piano dell’eventuale punibilità del soggetto. Vediamo di seguito più nel dettaglio alcuni aspetti del dibattito attuale.
Cos’è la prescrizione dei reati
Ne diritto penale la cosiddetta prescrizione dei reati determina l’estinzione di un reato per il trascorrere di un certo periodo temporale. La ratio di tale istituto giuridico è che, dopo un certo lasso di tempo, decresce sia l’interesse dello Stato a punire il comportamento del reo, sia la necessità di reinserire il reo a livello sociale. Peraltro la prescrizione è fondata anche sul rispetto del diritto di difesa dell’imputato, in modo da potersi difendere in tempi rapidi e ragionevoli.
“La riforma sulla prescrizione entrerà in vigore con la nuova legge e non sarà retroattiva” secondo il Ministro Bonafede
In questi giorni, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha avuto modo di esprimersi sulla questione con molta nettezza. Il Guardasigilli ha infatti chiarito la necessità di una legge di riforma della giustizia anche sul piano della prescrizione, dandosi due anni di tempo per aversi i primi risultati concreti. L’esponente pentastellato ha poi aggiunto che “ la prescrizione esiste solo in Italia”, ponendo invece come punto di riferimento i paesi anglosassoni. “Là – sostiene Bonafede – sono gli Stati a farsi carico dei tempi della giustizia”;
obiettivo del Ministro è quindi un’apparato giudiziario molto più funzionale, organizzato e responsabile di quello attuale.