Tim, Wind e Vodafone: rimborso in arrivo entro dicembre, a chi spetta.
I clienti Tim, Wind, Vodafone e delle altre compagnie riceveranno entro il 31 dicembre 2018 un bel regalo di Natale. Si tratta dei rimborsi su cui si era già pronunciata l’Agcom la scorsa estate, ribadendo quanto espresso a giugno dell’anno scorso. E richiedendo così il rimborso per i clienti a causa della fatturazione a 28 giorni, da quest’anno non più in vigore e sostituita dalla classica fatturazione mensile.
Tim, Wind e Vodafone: rimborsi in arrivo
Il provvedimento riguarda dunque la vecchia modalità di fatturazione applicata dagli operatori nel 2016 e nel 2017, ma il Tar del Lazio aveva in un primo momento sospeso le procedure di rimborso per via di una difficile quantificazione delle restituzioni stesse. Agcom aveva quindi ribadito le proprie posizioni la scorsa estate. Vodafone si era invece appellata ancora una volta al Tar del Lazio chiedendo una nuova sospensione. Ma il Tribunale ha di fatto dato piena ragione all’Authority, non essendoci più i presupposti per una nuova sospensione delle procedure di rimborso.
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Tim, Wind e Vodafone: il Tar del Lazio sui rimborsi
Più precisamente, stando alla sentenza datata 2 novembre, “non risultano ragioni di oggettiva e insormontabile difficoltà nel provvedere agli adeguamenti imposti dall’Autorità”. Infatti la prima delibera risale allo scorso anno e da allora ne è passato di tempo per non ovviare agli adempimenti previsti. Come riporta Aduc, i rimborsi saranno versati tramite la restituzione in bolletta delle somme pagate ingiustamente per ogni fattura emessa a partire dal 23 giugno 2017 e fino al ritorno della fatturazione mensile.
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Tim, Wind e Vodafone: l’intervento dell’Antitrust
A tutto ciò va poi aggiunto anche l’intervento dell’Antitrust, che ha fatto fronte al rincaro delle tariffe dell’8,6% stabilito di concerto dagli operatori telefonici. Un aumento dovuto proprio dal ritorno della fatturazione mensile, che però non è un giustificativo idoneo a legittimare un rincaro di tale portata. Ed è così che l’Antitrust ha bloccato tutto, costringendo in seguito alcuni operatori a formulare nuove rimodulazioni tariffarie solo su alcuni piani entrati in vigore proprio in questo periodo.