Cina news: Xi Jinping al CIEE, tra multilateralismo e softpower
Cina news: Xi Jinping al CIEE, tra multilateralismo e softpower
Il presidente cinese Xi Jinping ha inaugurato ieri con un intervento di circa mezz’ora la prima edizione del CIEE (China Import Export Expo). L’evento consiste in una maxi-fiera di livello internazionale in calendario a Shanghai dal 5 al 10 novembre. Più di 3500 imprese provenienti da 172 paesi, regioni e organizzazioni internazionali esporranno i loro prodotti a Shanghai, cuore del settore finanziario ed economico cinese.
Xi ha definito come “trend storico irreversibile” il processo di globalizzazione, ripetendo quanto aveva già affermato a Davos all’inizio del 2017. All’epoca, molti analisti avevano ravvisato il tentativo cinese di ergersi ad alfiere globale dell’integrazione economica. Ha inoltre affermato che la Cina acquisterà nei prossimi 15 anni beni e servizi per un valore di circa 40 miliardi di dollari. Ribadita, dunque, la volontà cinese di diventare uno dei maggiori importatori globali.
Cina news: uno dei maggiori importatori globali
La ratio dell’iniziativa è quella di offrire un segnale di apertura e di difesa del multilateralismo in campo commerciale. Ciò, però, in un contesto segnato dall’ondata protezionistica in arrivo soprattutto dall’America di Donald Trump. Ondata che ha già messo in difficoltà l’economia cinese, la quale ha dato negli ultimi mesi segni di rallentamento.
Si evince così il segnale fortemente geopolitico dell’iniziativa, con la Cina impegnata in uno sforzo di conquistare alleati ed espandere il suo soft power mentre le frizioni con gli Usa diventano sempre più profonde. Non a caso, l’enfasi di Xi sul tema della connettività si riferisce immediatamente alla Belt and Road Initiative. Si tratta del progetto di sviluppo infrastrutturale eurasiatico cuore della strategia di politica estera di Xi.
Va segnalato che pochi leader e capi di stato hanno partecipato all’evento; nessuno tra quelli delle principali potenze mondiali. Unica eccezione di peso sul panorama globale, la Russia; l’Italia partecipa con una delegazione guidata da Luigi di Maio.
Cina news: la cooperazione “win-win”
Nel suo discorso Xi ha spesso ribadito il concetto di “cooperazione win-win” in campo economico, ovvero basata sul mutuo beneficio di tutte le parti in causa. Pratica opposta alla retorica della competizione economica “a somma zero”, in cui un solo dei contraenti si assicura i vantaggi a spese dell’altro.
Non tutti però sono d’accordo con questa lettura. Negli scorsi mesi diversi paesi hanno infatti sottolineato come alcuni progetti sviluppati con aziende cinesi nell’ambito della BRI rischino di condurre i contraenti a pericolose esposizioni finanziarie. Insomma, una politica descritta da alcuni analisti come “trappola del debito”.
Per quanto sia in programma un incontro tra Xi e Trump ai margini del G20 di Buenos Aires, i rapporti tra Usa e Cina sono sempre più orientati verso la competizione e il confronto strategico. Va ricordato come Trump abbia minacciato Pechino di imporre tariffe su tutti i suoi beni esportati se non si arriverà ad un accordo che vada incontro alle richieste americane. L’America ha imposto dal 6 luglio tariffe su gran parte delle esportazioni cinesi.
Cina news: Usa compatti contro Pechino
E’ dell’opinione che il confronto sino-americano non sia unicamente legato all’amministrazione Trump anche uno dei più prominenti sinologi americani, David Shambaugh. Il quale negli scorsi giorni ha parlato di tendenza di lungo periodo ad un atteggiamento negativo americano verso la Cina. Ciò in seguito all’accettazione bipartisan che la Cina sia diventata una minaccia seria per la superpotenza occidentale.
In questo senso farebbe fede il discorso di Mike Pence all’Hudson Institute dello scorso 4 Ottobre, a cui non è seguita alcuna risposta o alcun distinguo, che sarebbe stato normale aspettarsi nell’ottica della campagna elettorale di midterm. Il silenzio democratico da questo punto di vista spiega bene la tendenza comune all’ostilità verso la Cina.
A questo attacco verso Pechino, Xi ha indirettamente risposto affermando che la strategia della Cina sarà quella di aprirsi sempre di più al commercio internazionale, citando come relativo a questo discorso l’abbassamento delle barriere tariffarie medie sull’import deciso qualche giorno fa.
Cina news: tutelare chi investe nel paese
Altri analisti hanno però sottolineato come la presenza di barriere non-tariffarie, relative ad esempio a temi come la certificazione della qualità dei prodotti secondo gli standard cinesi, rendano molto meno scontata nei fatti la possibilità di vendere le proprie merci nel paese.
Agli attacchi in arrivo dagli Usa, ma anche da paesi come la Germania, rispetto alle pratiche sleali cinesi su ambiti quali l’importazione fraudolenta di tecnologia industriale, Xi ha risposto che garantirà una maggiore protezione dei diritti di proprietà intellettuale assicurando così alle compagnie estere decise ad investire in Cina la difesa dei loro interessi e dei loro investimenti.
La Cina celebra quest’anno i quaranta anni di Riforma e Apertura; così vennero definite le politiche varate da Deng Xiaoping appena conquistata la guida politica del paese nel 1978. Lo fa, almeno nelle sue intenzioni, nel senso di un appello al mondo di schierarsi al fianco cinese nei conflitti politico-economici a venire, attraverso la carota dell’apertura dei mercati cinesi in un contesto di possibili forti nuove turbolenze internazionali.
Michele Mastandrea
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