ATP World Tour Finals: tutte le informazioni sull’evento e sui giocatori
Domenica 11 novembre, all’O2 Arena di Londra, prenderà il via l’edizione 2018 delle ATP World Tour Finals. L’evento vede i migliori 8 giocatori del mondo sfidarsi per conquistare l’ultimo titolo della stagione. E’ un torneo diverso da tutti gli altri per la sua formula a gironi. L’ultima occasione per togliersi una soddisfazione per i tennisti e l’ultima, per gli appassionati, di assistere a partite di alto livello.
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ATP World Tour Finals: la formula
La formula è quella della Champions League di calcio per intenderci. 8 tennisti si sfidano in due gironi di 4 giocatori ciascuno: questa fase è chiamata Round Robin. Quest’anno i 2 gironi sono intitolati a Gustavo Kuerten e a Lleyton Hewitt, i giocatori che hanno vinto le prime due edizioni del nuovo millennio. In ciascun girone passeranno i due che hanno vinto il maggior numero di partite (se ne giocano 3). In caso di parità si guarda ai set vinti, se anche questi sono pari, si guarda il numero di game conquistati. I 4 giocatori che usciranno dal Round Robin giocheranno le semifinali, per poi arrivare alla finalissima di domenica 18 novembre.
ATP World Tour Finals: il gruppo Guga Kuerten
Novak Djokovic è il numero 1 del mondo e viene da una seconda parte di stagione sontuosa dove ha vinto due Slam e a Londra ha già vinto 5 volte. E’ il favorito del torneo e il cemento, su cui si giocheranno le Finals, è da sempre la sua superficie preferita. L’unico che sembra in grado di poterlo fermare è Roger Federer, ma la parte finale di stagione riserva sempre sorprese data la lunga annata dei top players.
Alexander Zverev è alla seconda partecipazione alle Finals, l’anno scorso si fermò al Round Robin. Il tedesco è reduce da una seconda metà di 2018 disastrosa, dove ha dimostrato di non essere ancora all’altezza dei primissimi. Difficile dunque vederlo arrivare fino in fondo, anche se i mezzi fisici e il talento sono impressionanti.
Marin Cilic è alla 4a partecipazione al Master e nelle precedenti edizioni ha racimolato una sola vittoria ed è sempre uscito al Round Robin. Quest’anno però sembra arrivare all’appuntamento più in forma e il cemento è la superficie su cui ha ottenuto i migliori risultati in carriera. Il croato è la classica mina vagante che, se in giornata positiva, può battere chiunque grazie a un ottimo servizio e a un dritto potentissimo.
John Isner accede al torneo grazie alla rinuncia di Nadal e Del Potro causa infortunio, che sono più avanti a lui nel ranking. Isner ha vinto quest’anno il torneo più importante della sua carriera, il Master 1000 di Miami, ed ha ottenuto per la prima volta in carriera una semifinale in un torneo dello Slam. E’ il più anziano debuttante di sempre del torneo e anche lui, se in giornata, può complicare la vita a tutti i suoi avversari.
ATP World Tour Finals: il gruppo Lleyton Hewitt
Roger Federer è il principale antagonista di Djokovic alla conquista del titolo di Maestro. Lo svizzero ha disputato un match di altissimo livello a Parigi-Bercy la settimana scorsa, proprio contro il serbo, ed è stato sconfitto solo al tie break finale. Inutile dilungarsi sulle sue doti infinite, tutto dipenderà dalla sua condizione fisica, che a 37 anni è sempre un punto di domanda.
Kevin Anderson, proprio come Isner, ha disputato la migliore stagione della carriera. A 32 anni debutta alle Finals da numero 6 del mondo e, dall’alto dei suoi 203 cm, il suo servizio sul cemento può diventare un’arma impropria. Il sudafricano quest’anno è arrivato in finale a Wimbledon e ha conquistato due titoli, tra cui il primo 500. Anche lui, se la prima di servizio dovesse entrare spesso, può diventare un brutto cliente.
Dominic Thiem è alla terza partecipazione al Master e, nelle due precedenti, è sempre uscito al Round Robin. Difficile che un terraiolo puro come l’austriaco possa dare fastidio ai favoriti e arrivare fino in fondo. Nonostante ciò, Thiem negli ultimi mesi ha ottenuto buonissimi risultati sul cemento e perciò anche lui deve essere tenuto d’occhio.
Kei Nishikori accede alle Finals da numero 9 del mondo, grazie alle sopracitate assenze di Del Potro e Nadal. Per il giapponese è già un grande risultato essere presente, dopo i tanti problemi fisici che hanno costellato il suo ultimo anno. Nonostante ciò Nishikori è alla 4a presenza al Master e in due circostanze si è spinto fino alle semifinali. Tra l’altro il nipponico ad ottobre ha raggiunto due finali, perciò arriva al torneo di fine stagione in buona condizione.