Decreto sicurezza e immigrazione approvato: cosa prevede e testo
Il Senato ha approvato il 7 novembre il Decreto sicurezza di cui abbiamo già parlato poche settimane fa. L’approvazione in Senato è avvenuta con maggioranza larghissima: 163 voti favorevoli, 59 no e 19 astenuti. Il provvedimento è stato fortemente voluto da Salvini. Da responsabile del Ministero competente è stato lui a portarlo all’attenzione del Consiglio dei Ministri. Ora dovrà passare al vaglio della Camera dei Deputati dove è calendarizzato per il prossimo 22 novembre.
Da annotare l’approvazione di un maxi-emendamento del Governo che ha modificato, tra le altre, la parte che regola il diritto di asilo e il tema dell’immigrazione. Il Decreto sicurezza si compone di 40 articoli. Ha fatto registrare malumori da parte di alcuni esponenti del M5S ed è passato col voto di fiducia.
Decreto sicurezza e immigrazione approvato: cosa prevede (1)
Secondo quanto previsto dal Decreto sicurezza la protezione umanitaria dovrà rispettare criteri più rigidi. Non ci sarà più il permesso di soggiorno di 2 anni per motivi umanitari. E sarà normato da sei tipologie di permessi speciali: per vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamità nel Paese d’origine, cure mediche e atti di particolare valore civile.
Viene raddoppiata la durata massima in cui gli stranieri potranno restare nei centri di permanenza. Da 90 diventa di 180 giorni il periodo massimo. L’obiettivo è di fare in modo di rendere esecutivo il rimpatrio evitando che il migrante, pur senza permesso di soggiorno, resti sul territorio nazionale. L’articolo 7 elenca i reati per i quali in caso di condanna definitiva c’è il diniego della protezione internazionale.
Decreto sicurezza e immigrazione approvato: cosa prevede (2)
Importanti novità in materia di Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati: sarà accessibile solo ai soggetti titolari di protezione internazionale e per i minori non accompagnati.
Ampliato l’ambito di applicazione del Daspo: possono essere deferiti anche i soggetti su cui vi sono sospetti di terrorismo internazionale. Oltre che i soggetti che si siano macchiati di reati contro lo Stato e l’ordine pubblico.
Rafforzato e potenziato il ruolo delle Commissioni che hanno il compito di gestire gli enti sciolti per mafia. Modifiche anche relative all’organizzazione dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Di quest’ultima si prevede la possibilità di far nascere sedi secondarie
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