Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 12 novembre
Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 12 novembre
Diamo puntualmente conto dei sondaggi che ogni settimana vengono prodotti dai vari istituti confrontando le tendenze ed i numeri dei singoli studi.
Ognuno può così confrontare il valore dei partiti osservando come cambia la percentuale da un sondaggio all’altro.
In questa rubrica però, come ogni settimana, cerchiamo, con la collaborazione di Vincenzo Ruocco, di tracciare l’andamento dei sondaggi elettorali che si distaccano dagli altri per vedere successivamente chi ci aveva visto giusto. E anche per cercare di comprendere quali istituti fiutano i cambiamenti di umore dell’elettorato prima degli altri.
Sondaggi elettorali, di Index sulla Lega il minority report più rilevante
La Lega è vista in leggero calo questa settimana, soprattutto per l’assenza di picchi verso l’alto analoghi a quello di IPSOS di settimana scorsa.
Rimane però un minority report degno di nota, è quello di Index Reseach, che pone il partito di Salvini al 32,9%, l’1,9% più in alto della media del 31%. Gli altri istituti invece lo pongono poco sopra il 30%
Una oscillazione comunque minore a quella di settimana scorsa, ma maggiore di quella che interessa il Movimento 5 Stelle, che è visto in media al 27,4%, e intorno al quale i numeri si muovono poco. Da segnalare, come variazione superiore all’1%, il dato di Index Research, 26,3%
Sondaggi elettorali, i minority report sui partiti di opposizione
Il PD, visto in media al 17,6%, non presenta dei minority report degni di nota su di sè. Non si supera uno scarto maggiore del 0,7% intorno al valore medio. Si va da un massimo del 18,3% per Index Research a un minimo del 17,3% per Demopolis.
Diverso il caso di Forza Italia. Intorno al 8,8% di media si può scendere al 7% di Index, ma soprattutto salire fino al 11% di Tecnè, che è l’istituto che stima il partito di Berlusconi più forte di tutti.
È l’ennesima dimostrazione della difficoltà di interpretare il comportamento degli elettori di Berlusconi, da marzo incerti tra la conferma del proprio voto storico al Cavaliere e le sirene della Lega.
Molto poche le oscillazioni dei partiti minori. Nel caso di Fratelli d’Italia, non superano lo 0,4% intorno alla media.
In quello di Liberi e Uguali invece si varia dal 2,5% di Tecnè al 3,5% di Noto sondaggi