Alexander Zverev, il tedesco che vuole superare i vecchi titani
Ieri sera il giovane tedesco ha trionfato sul numero 1 del mondo Novak Djokovic nella finale delle ATP World Tour Finals. Questa vittoria può essere la chiave di volta di una nuova era nella storia del tennis. Sascha ha sconfitto il serbo che in tutto il torneo non solo non aveva mai perso un set, ma aveva addirittura tenuto sempre il servizio. Ieri Zverev invece glielo ha strappato per ben 4 volte, di cui 3 consecutive.
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Alexander Zverev: chi è il baby prodigio tedesco
Ragazzo di origini kazake(il padre rappresentò l’URSS in Coppa Davis) ottiene i primi successi rilevanti all’età di 17 anni, quando nel 2014 arrivò in semifinale nel torneo ATP 500 di Amburgo. Da allora l’ascesa è stata inarrestabile. L’anno scorso la definitiva consacrazione, con la vittoria nei tornei Master 1000 di Roma e di Toronto. Dopo aver toccato la posizione del Ranking numero 3, termina l’anno in calando da numero 4 del mondo. Quest’anno ha vinto, oltre al Master di fine stagione, il Master 1000 di Madrid, il 3° della sua carriera. Questi due successi gli permettono di terminare ancora una volta la stagione da numero 4 del mondo.
Se Sascha vince tantissimo quando si gioca al meglio dei 3 set, altrettanto non si può dire nelle prove degli Slam. Il suo miglior risultato nei Big 4, dove si gioca al meglio dei 5 set, è il quarto di finale ottenuto quest’anno al Roland Garros. L’obiettivo principale per il classe 1997 tedesco per il prossimo anno è di trovare la regolarità di risultati negli Slam.
Alexander Zverev: lo stile di gioco del tedesco
Tennista alto 1,98 m e longilineo, grazie alla sua altezza è dotato di uno dei migliori servizi del circuito. A differenza dei Big Server classici, si muove molto bene lateralmente e non rifiuta lo scambio prolungato. Dotato di due ottimi fondamentali da fondo campo(il rovescio è di altissima qualità) è debole sotto rete. Obbligatorio per la sua crescità il miglioramento di questo aspetto del gioco. Un tennista con un servizio così veloce deve andare a rete per chiudere presto lo scambio.
Da poco è entrato nel suo team il grande Ivan Lendl, ex numero 1 del mondo. L’allenatore ceco ha portato alla prima vetta del ranking nel recente passato Andy Murray. In particolare dovrà, come fatto con lo scozzese, convincere Zverev a giocare più vicino alla linea di fondocampo. Altro aspetto da migliorare è quello di farlo rischiare di più col dritto, colpo con cui può ottenere ancora di più. Di certo, essendo stato uno dei più grandi di sempre, saprà entrare nella mente di Sascha per renderlo un giocatore leggendario.