Controlli del Fisco su conto corrente bancario e postale
Un’altra misura si affaccia all’orizzonte nella lotta all’evasione fiscale. Un emendamento al decreto fiscale presentato da Emiliano Fenu (M5S) prevede la possibilità di estendere alla Guardia di Finanza il controllo sul conto corrente bancario e postale. Questa attività dovrà avvenire di concerto con l’Agenzia delle Entrate.
Conto corrente bancario e postale sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate
Infatti, il Decreto Salva Italia varato dal governo Monti nel 2012 ha introdotto l’obbligo da parte delle banche di comunicare su base mensile e annuale i dati sui conti correnti. In particolare sui movimenti e sul saldo finale, oltre che sulle aperture e le cessazioni. Dati che vengono quindi utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per valutare i contribuenti più a rischio di evasione. Ebbene, tra gli emendamenti al decreto fiscale quasi certi di approvazione, spicca anche l’estensione di questo ruolo alla Guardia di Finanza. La finalità è quella di accelerare le procedure di monitoraggio, analisi e attività di contrasto all’evasione fiscale.
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Conto corrente bancario e postale: controlli della Finanza al via?
Come riporta Adnkronos, l’emendamento al decreto fiscale propone di estendere la possibilità di accedere ai dati sui conti correnti per l’analisi di rischio fiscale anche alla Guardia di Finanza. Ulteriore scopo è “il perseguimento delle più ampie finalità di polizia economico-finanziaria assegnate al Corpo”. La diretta conseguenza consisterebbe in “una maggiore incisività e tempestività alle attività svolte dalla Guardia di Finanza a contrasto sia dell’evasione fiscale, sia, più in generale, degli illeciti in materia economico-finanziaria”.
Dalla consultazione dei dati sui conti corrente sarebbe dunque più semplice la rilevazione dei soggetti a rischio evasione per i quali avviare gli eventuali controlli. Con l’occasione “di indirizzare l’azione investigativa verso le fenomenologie di frode più articolate e pregiudizievoli per gli interessi erariali”. Ripercussioni positive si avrebbero anche sull’aumento del gettito a causa della “maggiore efficacia delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza a tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione europea”.
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