Prescrizione conto corrente a novembre 2018
Ben 673 milioni di euro di conti dormienti potrebbero andare alle Stato entro la fine di novembre. Tale somma è formata da conti correnti, libretti bancari e postali, buoni fruttiferi e obbligazioni non movimentate da almeno 10 anni dal primo momento di disponibilità. Tra gli elementi dei conti residui bisogna considerare anche assegni circolari non incassati da 3 anni, assicurazioni sulla vita con premio che non reclamate da almeno due anni, fondi di investimento e azioni dal valore non inferiore ai 100 euro.
In realtà, il denaro residuo resta negli istituti bancari per 10 anni. Passato questo lasso di tempo passa al Fondo gestito dalla controllata del Tesoro Consap Spa dove restano a disposizione per altri 10 anni. Insomma, i legittimi proprietari e i loro eredi – infatti, spesso si tratta di somme messe da parte da defunti di cui i parenti non sono a conoscenza – hanno 20 anni per recuperarli. Quest’ anno saranno i fondi del 2008 a essere incamerati dalle Casse pubbliche se non verranno richiesti (nel 2020 quelli del 2009 e così via).
Conto corrente: chi può richiedere il rimborso
Posso fare richiesta di rimborso tutti i titolari di rapporti dormienti, cioè i titolari di depositi di denaro e di depositi di strumenti finanziari, e i loro aventi casi, più semplicemente, gli eredi.
Conto corrente: come richiedere il rimborso
Questi ultimi potranno, dunque, rivolgersi direttamente alla Consap; la richiesta potrà essere inoltrata tramite modulo online – da compilare sul sito Consap – o attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno. Fondamentale allegare alla domanda l’ attestazione della devoluzione al Fondo Consap che deve essere rilasciata dagli intermediari che l’ hanno effettuata. Quindi, la Consap procederà all’ esame delle domande in ordine di arrivo; superate le opportune verifiche verrà disposto il pagamento di quanto dovuto a seconda delle tempistiche del Ministero delle Finanze.