Prezzo petrolio ancora in calo, quanto può scendere ancora?
Non si ferma il calo del prezzo del petrolio in atto da qualche settimana. Il Brent gli ultimi giorni ha toccato i 61 dollari al barile.
Si tratta di un calo di quasi il 30% rispetto ai picchi toccati solamente ad ottobre 2018, quando, all’inizio del mese, si era arrivati a quasi 86 dollari. Siamo tornati sugli stessi valori dell’inizio del 2018, e in alcuni casi su quelli del 2017.
Molti economisti e operatori del settore sono spiazzati da tale trend che non si aspettavano.
Ma alcuni vorrebbero che si scendesse ancora. Tra questi il Presidente americano Trump, che in un tweet entusiasta ha ringraziato l’Arabia Saudita per avere permesso questo calo, auspicando un prezzo ancora più basso. Siamo del resto in un momento in cui i sauditi non possono scontentare troppo il potente alleato americano dopo l’affaire Kashoggi.
E come accade in questi casi i desideri si trasformano in realtà. E così le parole di Trump spingono ancora più giù il prezzo del petrolio.
Prezzo petrolio, anche un segno del rallentamento dell’economia mondiale
Tuttavia quello che sta emergendo è che non è tutto oro quello che luccica. Il calo dei prezzi fa il paio con la crisi in Borsa di molti titoli tecnologici, con le aspettative di un’inflazione più bassa, con la nuova crisi europea scatenata dalle tensioni tra Italia e Commissione Europea. Tutto indica che appare in vista un rallentamento dell’economia mondiale.
Rallentamento che avrebbe, come conseguenza, come sempre, un calo o un aumento meno sensibile della domanda di greggio. È da qui ovvero da queste aspettative che proviene la tendenza del mercato verso un calo del prezzo del petrolio.
Più che dalla previsione di un mancato taglio della produzione da parte dell’OPEC, o dalle vicende del petrolio iraniano dopo le nuove sanzioni americane.
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER
PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM