È una della animazioni che hanno attirato maggiormente l’attenzione della rete nelle ultime settimane, anche in un momento in cui il data-journalism e le infografiche sono molto comuni.
Si tratta di quella, ideata da Visual Capitalist, che illustra l’evoluzione del PIL mondiale in assoluto e soprattutto in proporzione al Paese più ricco, gli USA.
Appare come una rincorsa in cui gli inseguitori si superano continuamente tra loro, e si avvicinano o si allontanano dalla testa. Dal 1960 a oggi infatti il panorama è stato molto dinamico.
Si può osservare come all’inizio degli anni ’60 dietro agli USA, a lunghissima distanza (557 miliardi contro 75) vi fosse il Regno Unito e poi la Francia, e il Giappone fosse solo quarto, seguito dalla Cina e dall’Italia.
Tuttavia ecco che la Francia supera il Regno Unito e dal 1967 il Giappone arriva al secondo posto, sostituendo anche la Germania (assente prima del 1971) nel 1972.
Da allora e fino al 1979 Giappone e Germania crescono più degli USA, accorciando le distanze in modo impressionante. Così come, in misura minore l’Italia. Negli anni ’80 gli USA si riprendono e le distanze si allungano.
Vídeo buenísimo de evolución de PIB mundiales. @dlacalle @Feelcapital @finect @comunidadfinan @david_cano_m pic.twitter.com/ldH632YBMd
— Jaime Albella (@Jalbella) October 31, 2018
PIL mondiale, l’arrivo in pompa magna della Cina
I protagonisti però rimangono quelli, i componenti del G7 nato non a caso nel 1975.
Dal 1986, poi, quando riprende la rincorsa del Giappone, l’Italia scala la classifica e supera fino al 1994 il Regno Unito.
Negli stessi anni il Giappone, dopo essere arrivato a un PIL di più della metà di quello americano, si “arrende”, e le distanze tra americani e giapponesi crescono ancora.
È il momento della stagnazione del Sol Levante e dell’arrivo della new economy. Anche la Germania rallenta, ma nel 2000 accade la novità maggiore, la Cina supera l’Italia.
E da allora è una cavalcata, man mano anche gli altri Paesi scivolano indietro di fronte al miracolo economico cinese.
Nel 2005 è la volta della Francia, nel 2006 del Regno Unito, nel 2007 della Germania. Nel 2010 la Cina supera anche il Giappone e diventa secondo dietro gli USA. Le distanze tra questa e i Paesi europei sono stabili, ma quelle con la Cina si rimpiccioliscono moltissimo. Nel 2017 questa è arrivata a oltre 12 mila miliardi di dollari, contro i 19.400 degli USA.
L’Italia è lontana, nel 2010 è stata superata dal Brasile, nel 2015 dall’India, nel 2017.