Errori formali per Pace fiscale, cosa sono
Novità in arrivo per i cittadini-contribuenti in merito al fisco. L’ emendamento “ Omnibus” al decreto fiscale 2019 approvato dalla Commissione Finanze del Senato e messo a punto dalla maggioranza di governo cancella di fatto l’ articolo 9 che ha fatto molto discutere e relativo alla dichiarazione integrativa speciale. Con l’ emendamento viene introdotta la sanatoria per le irregolarità formali. Cosa prevedeva la norma che ha dato luogo ad una forte divergenza tra i due azionisti di maggioranza del Governo Conte ovvero MoVimento 5 Stelle e Lega? L’ articolo 9 avrebbe dato la possibilità di denunciare il 30% delle imposte non dichiarate sino ad un tetto massimo di 100.000 euro per gli anni compresi tra 2013 e 2017.
Pace fiscale 2019, sanatoria per errori o irregolarità formali
In questo caso, con l’ emendamento, si affronta la materia degli errori o delle irregolarità formali. Si tratta una sorta di sanatoria. Infatti l’ emendamento che come detto sostituisce per intero l’articolo 9, darà ai cittadini possibilità di sanare gli errori formali “ commessi fino al 24 ottobre 2018”. Ovvero sino alla data di entrata in vigore del decreto.
Come potranno fare? Dovranno versare “200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni”. Tale versamento dovrà avvenire in due rate: le scadenze previste sono entro il 31 maggio 2019 ed entro il 2 marzo 2020.
Pace fiscale, le altre misure previste dall’ emendamento Omnibus
L’ estensione del bonus bebè (qui un nostro articolo sull’ argomento) è un altro punto previsto dall’ emendamento. Ci sarà un incremento dell’ assegno “ pari al 20% per ogni figlio successivo al primo”. In due anni saranno spesi 440 milioni di euro. In più sono state confermate le soglie di reddito per l’assegno di 80 euro al mese per le famiglie con Isee fino a 25 mila euro e raddoppiato con Isee sotto i 7 mila euro.
Mentre sempre in materia fiscale l’ emendamento ha introdotto un minor carico per coloro che hanno aderito alla rottamazione ter. Le rate diventeranno 18 anziché 10 con scadenze più lunghe. Rivisto l’ intero calendario. Nel 2019 si pagheranno 2 rate ciascuna del 10% dell’importo il 31 luglio e il 30 novembre. A seguire altre 18 rate: ogni anno scadenze il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.
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