La fatturazione elettronica partirà dal 1° gennaio 2019, ma l’obbligo non sarà per tutti, anzi. All’orizzonte ci sono ancora diverse categorie di soggetti esclusi dall’obbligo. E una mappa di date da seguire che estenderà l’adempimento a tutti entro il 1° gennaio 2020. Con l’estensione del regime forfettario, comunque, aumenteranno i soggetti esenti (tutti quelli nel regime agevolato). C’è poi da segnalare la guerra dei commercialisti, insoddisfatti dalle risposte del governo sui futuri problemi della novità che sta per entrare in vigore.
Fatturazione elettronica 2019: soggetti obbligati ed esclusi
Secondo le stime del Sole 24 Ore, solo la metà delle partite Iva attualmente operative sarà soggetta all’obbligo della fatturazione elettronica. Dal prossimo capodanno scatterà l’obbligo di fattura elettronica tra privati che operano in ambito B2B e B2C. Ma esclusi dall’adempimento saranno le partite Iva nel regime dei minimi e nel forfettario, così come i contribuenti che fanno solo scontrini e fatture fiscali: per questi ultimi l’obbligo scatterà dal 1° luglio 2019 (solo per i grandi operatori) e dal 1° gennaio 2020 (tutti gli altri). Senza contare le esclusioni discusse di recente in Parlamento, nelle quali rientrano medici e farmacisti per problemi legati alla privacy, ma anche le associazioni sportive dilettantistiche con soglia reddituale fissata a meno di 65 mila euro.
Fatturazione elettronica 2019: un po’ di numeri
Aiutandoci con una recente infografica pubblicata dal quotidiano economico, possiamo stimare che il popolo delle partita Iva ammonta a circa a 5.830.500 unità. Di queste la maggioranza sono contribuenti che operano solo in ambito B2B, ovvero Business To Business (2.297.500), seguiti da operatori che fanno solo scontrini e ricevute (1.732.000). A questi si aggiungono i 935.000 lavoratori autonomi che operano in regime agevolato (minimi e forfettario). A chiudere i contribuenti che operano in ambito B2C, ovvero Business To Consumer, ma fanno anche fatture (866.000).
Se andiamo a dividerli per tipo di soggetto, troviamo una netta maggioranza di ditte individuali (2.745.000), seguite da società di capitali (1.263.000) e società di persone (830.000).
Concludendo, il volume d’affari annuo risulta emblematico. E ci si divide prevalentemente tra redditi fino a 30.000 euro (1.934.000) e redditi oltre 100 mila euro (1.563.000). In mezzo troviamo redditi da 30 a 65 mila euro (sono 909.000 e saranno interessati dall’estensione del regime forfettario 2019). E infine i redditi da 65 a 100 mila: questi ultimi sono all’incirca 489.500 unità e saranno interessati dall’aliquota fissa al 20% prevista per il 2020).
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