Quota 100 è falsa, non esiste la parola per Boeri
Sulle pensioni ultime notizie gravitano attorno alle recenti dichiarazioni del presidente dell’Inps Tito Boeri su Quota 100. Il numero 1 dell’Istituto previdenziale ha infatti sferrato un attacco diretto e terminologico alla misura principale della riforma pensioni, non dimenticando il cortocircuito creato dall’impossibile coesistenza dei paletti di Quota 100 e del turnover generazionale nel mondo del lavoro. Intanto Salvini e Di Maio rassicurano sulla partenza di Quota 100 e del reddito e della pensione di cittadinanza per il mese di marzo. Aprendo infine su alcune modifiche alla Manovra finalizzate a ridurre il tanto denunciato deficit al 2,4% del PIL.
Pensioni ultime notizie: Tito Boeri su Quota 100
“Quota 100 è un termine che va cancellato”. È quanto ha affermato Tito Boeri a margine di un convegno sui temi previdenziali all’Università Bocconi. I motivi di questa riflessione sono presti detti. Dal punto di vista terminologico, Quota 100 è un concetto sbagliato. “È fuorviante, rischia di alimentare illusioni tra chi ha 63 anni di età e 37 anni di contributi, ad esempio”. Ciò perché non sarà una Quota 100 secca, dove chi ha 60 anni di età e 40 anni di contributi potrà andare in pensione. Servirà un requisito minimo sotto l’aspetto contributivo (38 anni) e quindi, anagraficamente parlando, si potrà partire solo da 62 anni di età.
Tito Boeri continua l’affondo ritenendo incompatibile la Quota 100 così pensata con i vincoli tecnici di spesa presenti nella bozza della Legge di Bilancio. “Ora si discute delle modalità per contenerla, utilizzando il meccanismo di salvaguardia, ovvero una specie di rubinetto per mandare qualcuno in pensione e altri no. Tutto questo non è fattibile sotto l’aspetto giuridico. La conseguenza negativa è quella di far scappare la gente in pensione appena possibile”.
Da Quota 100 senza paletti a Quota 100 con limitazioni. Come il divieto del cumulo di reddito, ostacolo che con ogni probabilità sarà presente nella versione definitiva di Quota 100. E che impedirà, a chi raggiunge i requisiti previsti dalla misura, di accumulare redditi proseguendo un’altra attività lavorativa. Un meccanismo che scoraggerà il pensionamento anticipato. Creando peraltro un cortocircuito con l’altra intenzione nobile del governo: il turnover generazionale nel mondo professionale. Scoraggiando i pensionandi a sfruttare le finestre di Quota 100 non potrà esserci quel turnover perché resteranno tutti al loro posto. “Certamente, i neo-pensionati potrebbero lavorare in nero, ma questo sarebbe peggio”.
Pensioni ultime notizie: Salvini e Di Maio, “Quota 100 e pensione di cittadinanza a marzo”
Il “numerino” arriverà alla fine. Se corrisponderà al 2,3% o al 2,2% non si sa ancora, ma è certo che scenderà. Per accontentare Bruxelles ed evitare sanzioni. I toni duri e aspri contro i vertici europei si sono affievoliti negli ultimi giorni, dopo l’incontro di sabato scorso tra Conte e Juncker. Adesso la priorità è modificare la Manovra quel tanto che basta per accontentare la Commissione (il rilancio degli investimenti e la riduzione del deficit). “Faremo di tutto per evitare sanzioni”, ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “La Manovra uscirà dal Parlamento diversa da come è entrata. La parola finale la dà il Parlamento, non il governo”. Ma al di là di tutto una cosa è certo: Quota 100, così come reddito e pensione di cittadinanza, non si toccano. E saranno disponibili entro il mese di marzo. Questo il refrain ripetuto negli ultimi giorni da Salvini e Di Maio.