Verso il Pallone d’Oro 2018: Antoine Griezmann, le petit diable pigliatutto
Verso il Pallone d’Oro 2018: Antoine Griezmann, le petit diable pigliatutto
Mancano pochissimi giorni al fatidico 3 Dicembre, giorno nel quale verrà assegnato l’ambito Pallone d’Oro. Uno dei trenta candidati alla vittoria finale è Antoine Griezmann, attaccante francese trascinatore dell’Atletico Madrid, classe 1991, che dopo le insistenti voci di mercato che lo volevano lontano da Madrid è rimasto tra le fila del Cholo Simeone.
È uno degli attaccanti migliori del mondo, per le sue capacità tecniche che gli permettono di giocare da seconda punta. Non solo, le sue doti realizzative lo contraddistinguono come bomber di elevatissimo livello. Secondo le ultime indiscrezioni, il francese non figurerebbe nel podio dei favoriti, nonostante il suo ruolo decisivo nelle vittorie del mondiale con la Francia e dell’Europa League con l’Atletico Madrid. Decisione pesante che sicuramente desterà parecchi dubbi tra i critici e gli appassionati di calcio.
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Verso il Pallone d’oro 2018: la carriera di Antoine Griezmann
Pur essendo francese, la sua carriera si svolge esclusivamente in Spagna: dopo aver passato quattro anni nelle giovanili del Real Sociedad, viene promosso in prima squadra, dove milita dal 2009 al 2014. In questi anni Griezmann gioca 202 partite, segna 52 reti e attira le attenzioni delle squadre più prestigiose del panorama europeo. Il 28 Luglio del 2014 l’Atletico Madrid paga la clausola di 30 milioni euro e fa suo il giovane talento francese. È l’inizio di una storia ricca di gioie e dolori, che tra l’altro non è ancora finita.
Il 2014 rimane l’anno in cui il francese si fa conoscere alla prima stagione dopo il trasferimento. Al secondo anno della sua avventura a Madrid, accade il primo avvenimento rilevante: il 28 Maggio 2016 durante la finale di Champions League tra Real e Atletico sbaglia un rigore che si rivelerà decisivo, dato che i colchoneros perderanno successivamente ai calci rigori. Seguiranno altre due grandi stagioni ricche di gol e spettacolo e per il francese arriverà l’occasione di rifarsi.
Dopo aver trascinato i suoi in finale di Europa League, decide di essere decisivo proprio nella partita più importante: il 16 Maggio 2018 segna una doppietta nel 3-0 contro il Marsiglia che permette alla sua squadra di laurearsi vincitrice della vecchia Coppa Uefa. In seguito verrà nominato MVP della finale e della competizione. Anche grazie al suo contributo, l’Atletico aprirà la stagione successiva (quella in corso) con la vittoria della Supercoppa UEFA ai danni del Real Madrid.
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Verso il pallone d’oro 2018: Il cammino in nazionale
La prima convocazione per la nazionale francese maggiore arriva il 27 Febbraio 2014: in occasione della partita contro l’Olanda infatti, Didier Deschamps decide non solo di chiamarlo ma anche di schierarlo dal primo minuto. Dopo aver sfiorato il primo titolo con Les Bleus nell’Europeo di casa del 2016, perso in finale contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, nel 2018 arriva la gioia più grande per il calciatore, la vittoria del Mondiale di Russia. Nella finale vinta contro la Croazia l’attaccante sigla una rete, l’ennesima in una finale, segno della sua importanza nei momenti decisivi.
Verso il Pallone d’oro 2018: le reali possibilità di vittoria
Nonostante il 2018 da incorniciare per Antoine Griezmann, le notizie che trapelano sembrano voler l’asso francese fuori dal podio per la vittoria del premio individuale più ambito di tutti. Il 5 volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo segue le Petit Diable fuori dal podio. Se però per il fuoriclasse portoghese la spiegazione dell’esclusione sembra legata al mondiale, non è ben chiaro cosa spinga l’attaccante dei colchoneros fuori dai primi tre. A quanto pare non basta siglare una doppietta in una finale di Europa League e un gol in finale di Coppa del Mondo venendo eletto man of the match. Le perplessità aumentano quando vediamo davanti Griezmann compagni di nazionale come Varane e Mbappe. I dubbi sono perlopiù legati al primo, che ha vinto sia Champio’s che Mondiale, ma di certo non è stato decisivo per la sua squadra, né di club né di nazionale e i numeri lo dimostrano.