Tra gli scontri più importanti di questo appuntamento 2012 con le elezioni amministrative spicca senza alcun dubbio l’elezione del nuovo sindaco di Parma, che con i suoi 190.000 abitanti è la seconda città più popolosa dell’Emilia Romagna – la maggiore tra quelle chiamate al voto nella regione rossa per eccellenza – e che costituirà un test importante per comprendere le mutazioni in atto nel panorama politico italiano.
Come la quasi totalià delle realtà regionali, Parma vanta una fiera tradizione di sinistra: dal 1946 al 1970 il sindaco ed il vicesindaco sono stati costante espressione rispettivamente di PCI e PSI, mentre dal 1970 al 1985 i ruoli tra i due partiti si invertono. Una prima mutazione nel panorama politico cittadino si avverte tra il 1985 ed il 1990, quando, pur in presenza di sindaci PSI, esce di scena il PCI per far posto alla Democrazia Cristiana. La città torna a sinistra dal 1990 al 1998, per poi svoltare definitivamente a destra dopo tale data, con il doppio mandato di Ubaldi ed infine l’amministrazione Vignali, vittorioso al ballottaggio nelle elezioni 2007.
Risultati delle elezioni amministrative 2007 |
[ad]Malgrado nel 2007 il centrodestra si presentasse diviso in tre tronconi (civico-FI, AN e Lega), Vignali riuscì ad accedere al ballottaggio con oltre 8.000 voti di vantaggio sul rivale di centrosinistra Peri. Da notare, inoltre, un insieme di candidature terze assolutamente non marginale, in grado di racimolare circa il 12% delle preferenze complessive.
Tutti i candidati di centrodestra presero proporzionalmente meno delle liste in loro sostegno; nel caso della Lega Nord in taluni quartieri il candidato sindaco Zorandi fu anche oggetto di compatto voto disgiunto arrivando a prendere meno voti del partito in suo sostegno; nel caso di Vignali è però più corretto parlare di popolarità della lista in suo appoggio, derivante dalla presenza persino nel nome dell’ex primo cittadino Ubaldi.
Al secondo turno, in ogni caso, Vignali si dimostrò maggiormente in grado di intercettare il voto dei candidati eliminati, passando dal 45% al 57%; in particolare, Vignali fu in grado di compattare il centrodestra al secondo turno intorno alla propria persona, mentre il candidato di centrosinistra non fu in grado di raccogliere a proprio sostegno le liste civiche, anche se diverse di essere – in primo luogo quelle a sostegno della Guarnieri – mostravano diverse affinità programmatiche con la candidatura Peri.
Mappa elettorale delle elezioni amministrative 2007 (dettaglio per circoscrizione) |
Approfittando tanto della popolarità del sindaco uscente Ubaldi quanto del momento nazionale favorevole al centrodestra, Vignali riuscì a dominare in quasi tutte le circoscrizione cittadine, lasciando al centrosinistra solo la II. Nella XII Peri riuscì a sopravanzare il rivale, ma a livello di liste il centrodestra risultò comunque predominante.
[ad]Se le circoscrizioni II e XII si sono quindi dimostrate le più spostate a sinistra, la I e la XIII sono invece quelle che hanno maggiormente premiato la candidatura di Vignali, consentendogli di sfiorare la maggioranza assoluta già al primo turno di votazione. Se si considerano tuttavia le circoscrizioni più popolose (III, VII, IX e XI), che assieme coprono circa il 50% dell’elettorato cittadino, si nota come Vignali riuscì a vincere di misura nelle prime due, si impose di oltre nove punti nella IX e stravinse con circa il 14% di vantaggio nella XI.
Un divario oggettivamente incolmabile.
A livello partitico non è possibile offrire una valutazione dei livelli di Forza Italia nel 2007, in quanto conglobata nella civica a sostegno di Vignali. È tuttavia notevole il risultato dell’Ulivo, inferiore al 20%. Un valore estremamente basso, in special modo in una regione come l’Emilia Romagna.
Risultati delle elezioni amministrative 2007 (dettaglio per circoscrizione) |
Nel corso dei suoi anni di governo l’amministrazione Vignali ha completamente distrutto il credito di cui godeva presso i cittadini della città ducale, con due scandali, emersi entrambi nel corso del 2011, legati ad episodi di corruzione: dapprima sono emerse delle stipule di polizze illegali, che ricoprivano il periodo 2001-2011, relative alla copertura degli errori gestionali dell’amministrazione, e per le quali la Corte dei Conti comminò sanzioni pecuniarie per quasi 400.000 €. Oltre al sindaco Vignali ed al suo predecessore Ubaldi (in questa sessione candidato con il Terzo Polo) spiccano i nomi di Buzzi, vicesindaco di Vignali e nuovo candidato del centrodestra, e Guarnieri, candidata civica nel 2007 e incorporata nel centrosinistra in questa nuova tornata elettorale.
Malgrado una città in rivolta, Vignali resistette al suo posto fino a quando non esplose il secondo scandalo nel novembre 2011, questa volta relatico ad appalti truccati: la pressione sul primo cittadino della città ducale furono irresistibili, fino ad un vero e proprio assedio del Palazzo del Comune da parte della cittadinanza.
Vignali lasciò la carica il 28 settembre 2011, per essere sostituito dal Commissario Prefettizio Anna Maria Cancellieri e, dopo la nomina di quest’ultima a Ministro dell’Interno del Governo Monti, dal Commissario Prefettizio Mario Ciclosi.
Con la giunta sommersa dagli scandali, la strada pare spianata ad un ritorno in grande stile del centrosinistra al Palazzo Comunale: d’altra parte, la scelta del PdL di candidare Buzzi, vicesindaco di Vignali, pare a priori un segnale di resa e soprattutto un segno di incapacità di offrire alla città un modello conservatore rinnovato e pulito.
Al contrario il centrosinistra, tramite le primarie, ha scelto il volto di Bernazzoli, già presidente in carica della Provincia la cui amministrazione non verrà rinnovata a seguito delle misure del Salva-Italia, per correre alla poltrona di primo cittadino; una personalità di grande caratura, anche se contestato dall’area ecologista della coalizione per le sue posizioni pro-inceneritore.
Sondaggio Agrom 30 marzo 2012 |
Secondo le ultime rilevazioni, condotte dalla società Agrom con un sondaggio CATI per la Gazzetta di Parma in data 30 marzo 2012, il risultato più probabile è un ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Bernazzoli e quello del Terzo Polo Ubaldi, con il primo che dovrebbe terminare ampiamente in testa il primo turno.
La partita è tuttavia più complessa di quanto potrebbe apparire, in quanto la distribuzione dei voti al secondo turno rischia di far saltare tutti gli schemi: sarebbe infatti logico aspettarsi che i voti di Buzzi e Zorandi convergessero su Ubaldi, permettendogli di sfiorare il 40%.
Oltre alle capacità dei candidati maggiori di portare al voto i propri sostenitori al secondo turno, quindi, saranno soprattutto le indicazioni di voto dei candidati minori, tra cui spiccano Pizzarotti del MoVimento 5 Stelle e Roberti di Rifondazione Comunista, ad essere il vero ago della bilancia di questa appassionante competizione elettorale.