Il “segretario dei 21 giorni”
Edwin Poots, tra maggio e giugno, è stato segretario per 21 giorni del Partito Democratico Unionista (DUP) dell’Irlanda del nord. Le sue dimissioni sono state la naturale conseguenza delle critiche a lui rivolte dal suo stesso partito. Infatti, molti membri del DUP non hanno apprezzato la sua scelta di stringere un accordo con Sinn Féin (partito nazionalista indipendentista nord-irlandese). Ciò nonostante il fatto che l’intesa tra unionisti e indipendentisti abbia permesso di nominare Primo ministro Paul Givan (DUP). Tale nomina è stata ottenuta, però, grazie a un compromesso per una legge sulla lingua irlandese.
Poots, prima di essere segretario per 21 giorni, era già Ministro dell’agricoltura. L’Irlanda del nord infatti, pur facendo parte del Regno Unito, ha un proprio governo e un proprio Parlamento. Interessante notare come anche la sua scelta di non assumere la carica di Primo ministro fosse in controtendenza con i suoi predecessori alla guida del partito. Egli, infatti, era stato eletto per sostituire Arlene Foster che, ad aprile, ha annunciato le sue dimissioni sia da Primo ministro sia da leader del DUP.
Il successore: Sir Jeffrey Donaldson
Il “segretario dei 21 giorni” si è dimesso nella notte tra il 17 e il 18 giugno. Per superare lo stallo, pochi giorni dopo, il partito ha scelto il suo nuovo leader: Sir Jeffrey Donaldson. Quest’ultimo sarà, quindi, il cinquantesimo leader del partito e il terzo nel giro di 50 giorni. Degno di nota il fatto che Sir Jeffrey fosse stato sconfitto nelle precedenti elezioni per la leadership del partito proprio da Poots. Egli ha una lunga carriera politica essendo stato eletto membro del Parlamento britannico per la prima volta nel 1997. Inoltre, la sua vicenda familiare riflette le difficoltà della storia del suo Paese visto che nei Troubles ha perso il cugino.
La prima bordata politica del successore del “segretario dei 21 giorni” è stata contro il Northern Ireland protocol, sul quale si sono accordati UK e UE. Infatti, Sir Jeffrey ha lanciato un appello a Boris Johnson poiché riconosca il fatto che tale protocollo abbia danneggiato la posizione costituzionale, ma anche economica, dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito. Si teme, inoltre, che questi contrasti relativi al protocollo possano portare a danneggiare anche il Good Friday Agreement. Accordo che nel 1998 permise di pacificare la situazione del Paese dopo decenni di violenza.