Verso il Pallone d’Oro 2018: Diego Godín, esperienza e garra charrúa
Diego Godín rappresenta senza alcun dubbio uno dei migliori interpreti nel ruolo di difensore centrale negli ultimi anni.
Uruguagio, è dunque proveniente da una scuola calcistica che ha sempre spiccato per la sua preparazione nella fase difensiva. Questo, negli anni, l’ha portato a consolidarsi come un punto di riferimento sia nella sua nazionale che nell’Atlético Madrid di Diego Simeone. Per questo motivo è rientrato, con pieno merito, nella lista dei 30 candidati alla vittoria finale del Pallone d’Oro.
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Verso il Pallone d’Oro 2018: Diego Godín, un’Europa League da ricordare
L’ultima annata ha visto infatti il centrale charrúa conquistare prima l’Europa League con la maglia dei Colchoneros e poi arrivare ai quarti di finale con la propria nazionale a Russia 2018. In entrambe le competizioni, Godín ha dato prova di grande solidità contribuendo in maniera decisiva nei successi dei propri compagni.
Ricordiamo infatti che l’Europa League dello scorso anno si concluse trionfalmente per la squadra madrilena con un netto successo per 3-0 nella finale di Lione contro l’Olympique Marsiglia, mentre in Russia soltanto i futuri campioni del mondo della Francia riuscirono a mettere in ginocchio Godín e compagni, grazie ad un secco 2-0 griffato Varane e Griezmann, compagno di squadra nonché grande amico.
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Verso il Pallone d’Oro 2018: Diego Godín, i suoi storici gol di testa
Nel repertorio del difensore colchonero spicca innanzitutto il gran senso della posizione, il suo affiatamento coi compagni di squadra e la sua tenacia nei momenti di difficoltà. È inoltre uno specialista nel colpo di testa, avendone dato abbondantemente prova anche in fase offensiva. Memorabili i suoi gol in partite estremamente importanti, soprattutto nelle stagioni passate. Emblematica in tal senso la stagione 2013/14, in cui fu un suo gol al Camp Nou ad impattare il risultato sull’1-1 e a garantire quindi la conquista di una Liga storica da parte dell’Atlético Madrid, ottenuta ai danni di due colossi del calcio spagnolo come il Barcellona e gli acerrimi rivali del Real Madrid.
Proprio al Real segnò solo una settimana dopo, nella nefasta finale di Champions League disputatasi a Lisbona.
Altro gol decisivo, che sfortunatamente ricordiamo bene, fu quello che estromise l’Italia di Prandelli dal Mondiale brasiliano del 2014: 1-0 griffato Diego Godín ed Uruguay agli ottavi di finale proprio a scapito degli Azzurri, mestamente eliminati già nella fase a gironi del torneo.
Un “vizio” che comunque Godín non ha affatto perso nemmeno negli anni successivi: memorabile a tal proposito il suo ultimo centro in ordine cronologico, segnato al Wanda Metropolitano nella partita al cardiopalma vinta per 3-2 dall’Atlético Madrid ai danni dell’Athletic Bilbao.
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Verso il Pallone d’Oro 2018: Diego Godín, sguardo al futuro
La lotta al Pallone d’Oro lo vedrà sicuramente fuori dalle primissime posizioni, in quanto i favoriti alla vittoria finale si conoscono ormai da tempo. Ciò non toglie però la soddisfazione, ampiamente meritata da parte dell’uruguagio, di essere stato inserito tra i 30 candidati finali. Un riconoscimento importante per un difensore che, a 32 anni, rientra ancora tra i top al mondo nel suo ruolo e che potrà senz’altro essere nuovamente decisivo alla causa del Cholo già a partire da questa stagione.
Il grande obiettivo dei Colchoneros rimane infatti, oltre alla conquista di una Liga mai come quest’anno aperta, il raggiungimento della finale di Champions League che si disputerà proprio al Wanda Metropolitano di Madrid, tana degli uomini di Simeone.
Dovessero arrivare finalmente a regolare i conti con la cattiva sorte protagonista nelle ultime due finali, siamo sicuri che Diego Godín avrà tutte le carte in regola per raggiungere ancora una volta questa prestigiosa candidatura, possibilmente con ambizioni ancor superiori a quelle della corrente edizione.