Lo spread da qualche tempo è tornato sotto quota 300. Oggi per esempio è all’incirca a 282, grazie al clima di maggiore collaborazione tra il governo italiano, che potrebbe rivedere i saldi della manovra, e la Commissione Europea. Ma rimane la paura.
Una grossa fetta degli italiani, il 44,4%, si dichiara preoccupato secondo l’osservatorio di Facile.it e di Mutui.it. Teme che lo spread influisca sulla propria famiglia, sulla possibilità di accendere nuovi mutui per esempio.
In effetti se non per i mutui già esistenti il problema potrebbe esistere per le nuove linee di credito. Si è già visto come a ottobre i tassi siano cresciuti tra lo 0,1% e lo 0,3%, il che significa in vent’anni una spesa di alcune migliaia di euro in più in molti casi.
In generale sono gli uomini a essere più preoccupati delle donne, lo sono il 47,4% di loro. Ma con il 31,5% sono allo stesso tempo coloro che lo sono di meno. Questo si spiega con l’alta percentuale, il 35,5%, di persone che dichiarano di non saper rispondere tra le donne.
Spread, al Sud e nella mezza età le maggiori preoccupazioni
A livello geografico i più preoccupati sono i meridionali, con il 48,2% di risposte positive alla domanda. Quelli del Nord Est, con il 37,1%, appaiono quelli meno ansiosi sullo spread. Al Centro raggiungono il 30,8% coloro che non sanno rispondere.
A livello di età i più preoccupati sono coloro che sono tra i 35 e i 54 anni dove la quota di quelli che pensano che lo spread sia un pericolo arriva al 47,3%. Sono invece solo il 37,8% tra i 18 e i 34 anni, alla pari con chi afferma di non sapere rispondere.
Interessante anche la risposta di chi dice di non sapere cosa è lo spread. Sono il 3,3% nel complesso, ma il 7,3% tra i più giovani, e solo lo 0,9% tra i 55 e i 74 anni.
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