Spagna, ultime notizie: tutto sul partito Vox
Le elezioni regionali della scorsa domenica in Andalusia saranno ricordate per il primo ingresso in un’assemblea regionale spagnola del partito Vox. Qual è la storia di questo partito? E quale il suo programma?
Spagna: per la sovranità del paese
Vox nasce solo pochi anni fa, nel 2013. A fondarlo è Santiago Abascal, ex parlamentare del Partito Popolare all’interno del Parlamento dei Paesi Baschi. Il partito è caratterizzato in primis da una posizione ostile all’immigrazione e da una forte retorica nazionalista. Ma anche da una forte chiusura rispetto all’espansione dei diritti civili. Questa comprende anche l’opposizione alle mobilitazioni femministe.
Cavallo di battaglia del partito è anche la retorica della “Riconquista”. Vox prende spunto dalle battaglie del Quattrocento contro i Mori da parte della Corona spagnola, che culminarono nell’espulsione dei musulmani nel 1492. Molte delle battaglie decisive si tennero proprio nella regione andalusa.
Vox ha recuperato questa dimensione storica al fine di affermare la necessità odierna di un recupero della sovranità del paese. Un tema declinato anche nella forte opposizione al movimento indipendentista catalano. Movimento che Vox vorrebbe combattere attraverso il rafforzamento del centralismo statale e la modifica in senso restrittivo della Costituzione “autonomista” del 1978.
Spagna: l’esordio della destra populista
Nel programma di Vox figurano tra le altre cose anche la cancellazione delle disposizioni che riabilitano le vittime della dittatura franchista, la messa al bando della libertà di circolazione nello spazio Schengen e (riportiamo testualmente) la deportazione degli immigrati clandestini nei propri paesi di origine, oltre che la cancellazione del diritto d’aborto.
Vox si situa quindi in linea con le forze che stanno guadagnando consenso in tutta l’Unione Europea, all’interno del campo della destra populista, rispettosa però del quadro democratico. Con l’elezione di 12 deputati al parlamentino regionale, anche in Spagna dunque questa “nuova” destra entra nelle istituzioni.
I maggiori successi all’interno delle municipalità andaluse Vox li ha ottenuti dove c’è un maggiore tasso di immigrazione e dove il reddito generale è medio/alto. Nei dieci municipi con la più alta concentrazione di migranti extracomunitari, ha ottenuto il 20% dei consensi. Circa il doppio di quanto ottenuto in termini generali.
Spagna: verso il governo?
L’Andalusia è la regione più meridionale del paese. Da sempre roccaforte dei socialisti, che la governano dalla fine della dittatura. Si tratta di un territorio caratterizzato allo stesso tempo da un alto tasso di disoccupazione e dalla maggiore presenza numerica di migranti rispetto al resto dello Stato.
In tutte le grandi città della regione, esclusi pochi casi, ha ottenuto più del 10%, con i picchi di Algeciras (20%) e Almeria (15%). In termini di flussi elettorali, ha avuto più successo dove nelle ultime elezioni locali, nel 2015, avevano ottenuto più voti partiti di centrodestra come il PP o Ciudadanos. Mentre nelle aree a maggioranza socialista Vox non è riuscito a sfondare.
Sebbene i socialisti abbiano guadagnato la maggioranza dei voti, non hanno conseguito però i seggi necessari per formare un governo, nemmeno in caso di alleanza con Podemos. Un esecutivo di coalizione è invece nelle disponibilità delle forze conservatrici, con la stessa Vox potenzialmente decisiva nella creazione di una maggioranza.
Il leader del PP Pablo Casado ha espresso la sua volontà di aprire un dialogo con tutte le forze a destra dei Socialisti, Vox incluso. Quest’ultimo ha dichiarato che non sarà di ostacolo all’eliminazione del governo socialista della regione.
Il successo di Vox è il primo per un partito di destra radicale dai tempi della caduta della dittatura di Francisco Franco, coincisa con la morte del Generalissimo nel 1975. La mancata diffusione anche in Spagna del trend ormai presente in tutta Europa era per molti analisti dovuta proprio all’ancora forte ricordo della dittatura.