Sondaggi politici EMG, primarie PD, Zingaretti al 42%, Martina in crescita
Secondo l’ultimo dei sondaggi politici di EMG la crisi della candidatura di Minniti era già cominciata prima del suo ritiro. E forse ha contribuito alla sua decisione.
Rispetto a una settimana prima infatti veniva dato in calo del 2%, al 26%, sempre più lontano da Zingaretti, stimato stabile in testa al 42%.
Dietro incalzava Martina, che ora del resto sarà il primo sfidante del governatore del Lazio. A lui veniva attribuito un 22%, in aumento del 3% rispetto alla precedente rilevazione.
Dopo avere accolto Richetti, ritiratosi per appoggiarlo, saprà ottenere anche l’appoggio dei sostenitori di Minniti? Questo lo proietterebbe addirittura davanti a Zingaretti, ma come si sa in politica 2+2 non fa quai mai due.
Dietro, a distanza, vi sono gli altri sfidanti. Damiano con il 4%, Boccia con il 3%, la Saladino con il 2%, tutti stabili. Mentre cala all’1% Corallo.
Quello che più che altro disturba la corsa alla segreteria in questo periodo è lo stillicidio di voci sull’abbandono di Renzi per formare un nuovo partito tutto suo. Quanti esponenti del PD si porterebbe via?
Sondaggi politici EMG, fiducia in Salvini e Conte al 49% e 45%
Le altre domande del sondaggio riguardavano la fiducia degli italiani nei principali politici. In testa con il 49% di approvazione vi è Salvini, seguito da vicino da Conte con il 45%. Segue Di Maio con il 42%, mentre il primo esponente dell’opposizione, Gentiloni, è solo al 25%.
D’altronde Salvini è sempre di gran lunga quello giudicato avere più potere nella maggioranza. Per il 66% è lui che tiene le redini.
Buone notizie per il governo, poi, dalla domanda sul suo gradimento. L’8% lo giudica in modo molto positivo, il 36% abbastanza positivo. E solo per il 33% dà in varia misura un giudizio negativo
Vi è però anche una maggioranza di intervistati, il 56%, che pensa che si debba fare un accordo con l’Europa sulla manovra. Anche se gli elettori leghisti al 68% sono di opinione opposta, come il 50% di quelli del Movimento 5 Stelle. Ma le risposte plebiscitarie di chi vota PD (87%) o altri, a favore di una intesa con la Commissione hanno la meglio.