Contributi pensione Inps: assegno con pochi anni, come si fa

Contributi pensione Inps assegno con pochi anni

Contributi pensione Inps: assegno con pochi anni, come si fa

Come fare se ci si dovesse trovare nella condizione di aver lavorato in Italia, ma non abbastanza da maturare i necessari contributi pensione Inps? In poche parole, come ottenere l’assegno pensionistico avendo versato pochi anni di contributi? Esistono diverse soluzioni che richiedono un requisito contributivo inferiore a quello previsto dall’accesso alla pensione di vecchiaia (20 anni). Si parla più nel dettaglio delle deroghe Dini e Amato (15 anni di contributi), ma anche della pensione di vecchiaia contributiva (5 anni) il cui requisito anagrafico risulta però piuttosto elevato.

Contributi pensione Inps: deroghe Amato, come funziona

Le deroghe Amato consentono di accedere alla pensione pur non soddisfacendo il requisito contributivo di 20 anni. Le deroghe sono 3 e variano in base ai periodi in cui si sono versati i contributi. Tali deroghe, inoltre, non sono accessibili da tutte le tipologie di lavoratori.

Per tutte e tre le deroghe il requisito anagrafico è lo stesso della pensione di vecchiaia: 66 anni e 7 mesi nel 2018, che diventeranno 67 anni nel 2019. L’eventuale congelamento dell’età pensionabile, infatti, non riguarderà la pensione di vecchiaia 2019.

Contributi pensione Inps: deroga Dini, come funziona

Un’altra soluzione per uscire con 15 anni di contributi corrisponde alla deroga Dini. Anche questo trattamento viene calcolato interamente con il metodo contributivo. Per accedervi è necessario raggiungere il requisito anagrafico della pensione di vecchiaia (67 anni nel 2019) e avere meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, dei quali almeno 1 accreditato prima del 31 dicembre 1995 e almeno 5 dopo il 1996. Infine, per accedere a tale deroga, l’importo dell’assegno dovrà essere superiore a 1,2 volte l’assegno sociale Inps.

Deroghe Dini e Amato: le differenze

Contributi pensione Inps: come uscire con 5 anni

La pensione di vecchiaia contributiva consente di uscire con soli 5 anni di contributi, ma in questo caso il requisito anagrafico richiesto è molto alto. 70 anni e 7 mesi di età nel 2018, che diventeranno 71 anni nel 2019. Questo regime è riservato solo a quei lavoratori che non hanno versato i contributi prima del 1° gennaio 1996, che hanno scelto il sistema di calcolo contributivo o che presentano contributi solo ed esclusivamente nella gestione separata (o hanno scelto il computo in quest’ultima). La prestazione sarà infatti calcolata con il metodo interamente contributivo.

Contributi pensione Inps: assegno sociale

Ultimo ma non per importanza spicca l’assegno sociale, che viene versato sulla base di requisiti reddituali e di altre condizioni, prettamente anagrafiche e residenziali. Le prime corrispondono all’età pensionabile per il regime ordinario della pensione di vecchiaia (i soliti 66 anni e 7 mesi nel 2018 e 67 anni nel 2019). Le seconde chiedono la residenza effettiva e continuativa in Italia di almeno 10 anni.

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