Giorni di riposo in ferie o malattia, quali sono e come si contano
Giorni di riposo in ferie o malattia, quali sono e come si contano
La regola generale è che a ogni lavoratore dipendente spettano 24 ore per riposare ogni 7 giorni continuativi di lavoro. Si parla di un diritto concesso non soltanto in base alla normativa sul lavoro ma anche dalla Costituzione. Detto questo, bisogna considerare le normative vigenti per capire come si calcola il giorno di riposo da categoria a categoria.
Giorni di riposo: come si calcola?
Per sapere quanti ne spettano spettano bisogna consultare il CCNL di riferimento oppure il contratto d’assunzione. Non esiste una legge che specifica un giorno per eccellenza anche se una in particolare – la 370/34 – indica la domenica. Per la maggior parte delle occupazioni, d’altra parte, occorre proprio di domenica; tuttavia, ci sono dei casi in cui le esigenze aziendali potrebbero richiedere anche il lavoro domenicale. Insomma, è il datore di lavoro a scegliere, possibilmente venendo incontro alle esigenze dei lavoratori; certo, si può sempre lavorare anche nel proprio giorno di riposo, sempre in virtù di esigenze aziendali, ma è fondamentale che venga previsto un riposo compensativo in questo caso.
Detto ciò, in breve, il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo al giorno e 24 ore di riposo a settimana; in questo senso, è da considerare nell’elaborare le turnazioni il diritto del lavoratore ad avere 35 ore di riposo consecutive nell’arco di 7 giorni. Se in una settimana non si usufruisce del proprio riposo, si avrà diritto ad usufruirne, appunto, la settimana successiva.
Giorni di riposo: in ferie e in malattia
Ora, come si applica tale conteggio in caso di periodi di ferie o di malattia? Risposta secca: nel periodo delle ferie non devono essere conteggiati i giorni di riposo – almeno così è espressamente previsto da diversi CCNL ma non da alcuni contratti – poiché, come si diceva, sono un diritto inderogabile del dipendente, così come le ferie. Il giorno di riposo spetta al lavoratore anche quando cade subito dopo l’assenza per malattia; da precisare, però, che nel caso in cui il periodo di malattia lo comprenda, quest’ultimo viene perso e non potrà essere recuperato.