La Contea di Maricopa è, dalle elezioni presidenziali di novembre, al centro di molte speculazioni e teorie complottiste, alimentate dalle ormai note insinuazioni dell’ex Presidente Trump circa la regolarità dello spoglio.
Secondo un articolo di The Arizona Republic, vi sono prove che Kelli Ward, esponente conservatrice vicina a Trump, lo stesso Tycoon e Rudi Giuliani abbiano tentato di interferire nello svolgimento delle elezioni nella Contea di Maricopa.
L’ira di trump e le telefonate ad Hickman
Il sorprendente, quanto inaspettato, risultato di Biden in Arizona (nonostante la tradizione conservatrice dell’Arizona) ha provocato le ire di Trump. Il magnate ha puntato il dito contro il supervisor repubblicano Clint Hickman, che aveva il potere di certificare o ritardare il risultato delle elezioni.
Le pressioni su Hickman sono iniziate per mano della Ward, con uno stringato ma eloquente messaggio: “Il Presidente probabilmente ti contatterà“.
La telefonata da Washington è arrivata qualche settimana dopo, all’alba del nuovo anno: “Ero terrorizzato” ha avuto modo di commentare Hickman.
Ma torniamo al piglio battagliero della Ward nelle ore successive al 4 novembre: costanti sono state le pressioni della trumpiana su Hickman, per evitare una cocente sconfitta al suo leader. In un messaggio di testo si legge “Stop the counting”, quasi una fedele replica di un ormai famoso tweet del Presidente uscente.
Il secondo attacco di Kelli Ward
Kelli Ward ricerca attivamente “eroi” del voto: sono necessari “responsabili”, quanto impavidi, funzionari che si attivino per evitare la sconfitta di Trump. Per questo motivo, le sue attenzioni si spostano su Steve Chucri, un altro supervisor nella Contea di Maricopa in quota repubblicana.
Per coadiuvare la Ward, in un secondo momento, è intervenuto l’avvocato di Donald Trump, Rudi Giuliani. Chucri e Hickman si trovavano, loro malgrado, al centro dell’aggressiva strategia disegnata dal Presidente sconfitto.
Le drammatiche conseguenze nel privato di Hickman
L’esasperazione dei toni ha avuto conseguenze drammatiche nella vita privata di Hickman: la sua caparbietà in difesa dei diritti costituzionali lo ha portato a ricevere minacce di morte. La moglie ha subito minacce di violenza sessuale. Il repubblicano ormai è costretto a vivere sotto protezione, rintanato nella propria abitazione.
Quanto sta emergendo, oltre che una serrata lotta all’interno del Partito Repubblicano, è un malcelato tentativo di destabilizzazione della legittimità del risultato elettorale. Tutti abbiamo ancora negli occhi le immagini di Capitol Hill, ma nell’ombra sembra si sia mosso qualcosa di ancor più complesso.