Le proteste dei gilet gialli in Francia e non solo ora stanno diventando dimostrazioni per chiedere migliori condizioni di vita e per fare rivendicazioni anche molto disparate. Tuttavia erano partite da un tema preciso, l’ aumento della tassazione sui carburanti decisa dal governo francese.
E tuttavia non era la Francia il Paese con il prezzo dei carburanti più alto.
A osservare la mappa di Jo Di graphic sulle tariffe della scorsa settimana appare evidente quello che già sappiamo, che è l’ Italia a essere in testa quanto a caro-benzina.
Assieme ad altri Paesi, certo, come Regno Unito, Svezia e Finlandia, i quali però hanno anche un costo della vita e salari decisamente superiori.
La Francia è nella fascia successiva, con Belgio e Grecia. Mentre nella media sono Germania, Paesi Bassi, Austria, Slovenia, Croazia. Mentre i prezzi più bassi si trovano solo a Est e in Spagna, e quelli minori sono in Paesi a basso reddito come Lituania e Bulgaria.
Prezzo benzina, il ruolo delle accise
Il record comunque spetta alla Svezia con una media di 1,545 euro al litro, segue il Regno Unito e poi è il turno del nostro Paese, con 1,527 euro al litro.
Le tasse però compongono molto più di metà di questo prezzo, corrispondono a 89,3 centesimi. Solo il Regno Unito con 91 centesimi ci batte.
Consideriamo che in Svezia, dove nel complesso la benzina è più cara, le accise arrivano solo a 75,3 centesimi.
Dopo l’Italia viene il Belgio, con 85,7 centesimi e poi proprio la Francia, dove è cominciata la protesta, con 85,2 cent.
Molto più che in Germania, 69,2, o i vicini Paesi Bassi.
In Spagna si pagano solo 58 centesimi di tasse sulla benzina. Il record minimo spetta al Lussemburgo, con 49,8, del resto meda da Germania, Francia, Belgio, di automobilisti in cerca di risparmio.
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