In un discorso di circa tredici minuti tenuto ieri sera, il Presidente francese Emmanuel Macron ha preso parola sulle proteste del movimento dei gilet gialli. In diretta televisiva a reti unificate, Macron si è prodotto in una parziale marcia indietro rispetto all’operato del suo governo, cercando di placare gli animi agitati della nazione. Parlando di una protesta “che può essere anche una opportunità”, Macron ha parlato di “rabbia giusta” e di “stato di emergenza economico e sociale” nel paese. In risposta, ha annunciato una serie di misure.
Gilet gialli: le misure annunciate
Queste prevedono l’aumento del salario minimo di 100 euro al mese a partire dal 2019. La detassazione degli straordinari. L’annullamento della CSG, la contribuzione sociale generalizzata, per i pensionati il cui reddito è inferiore a meno di 2000 euro al mese.
Inoltre, Macron ha richiesto agli imprenditori di destinare un bonus di fine anno ai propri dipendenti, bonus che verrà a sua volta detassato. Non è stata presa invece in considerazione l’idea del ripristino del prelievo sui grandi patrimoni.
Per l’Eliseo queste misure saranno alla base di un nuovo “compromesso nazionale”, che dovrebbe assicurare una svolta “sociale” al suo mandato. Bisognerà vedere però se andranno bene a Bruxelles. Per Le Monde, le misure proposte da Macron varrebbero infatti circa 10 miliardi di euro. Costi che porterebbero quasi certamente allo sforamento del tetto al 3% del deficit imposto dalle regole europee.
Gilet gialli: stop alla violenza
Un problema per il Presidente, che a breve dovrà aprire la campagna elettorale proprio in vista delle consultazioni transnazionali del prossimo maggio. Allo stesso tempo, Macron ha inoltre dichiarato che non ci sarà alcuna indulgenza nei confronti di nuove proteste di piazza contraddistinte dalla violenza. Non ha però annunciato alcuna misura particolare rispetto al tema dell’ordine pubblico.
L’opposizione parlamentare ha reagito in maniera unanimemente negativa al discorso. Melenchon, Le Pen e Hamon hanno tutti criticato Macron, con toni differenti. Per il sindacato CGT, Macron non avrebbe compreso veramente la collera che sta venendo espressa nelle piazze. Rimane un rebus anche la ricezione da parte degli stessi gilet gialli delle proposte dell’Eliseo, data l’assenza di referenti di vertice che contraddistingue il movimento.
Macron annuncia le misure dopo quasi un mese di proteste in tutta la Francia. Proteste che, secondo il Ministro dell’Economia Le Maire, potrebbero avere la conseguenza perdere al paese lo 0,1% del Pil nel quarto trimestre dell’anno.
Partite dal rifiuto della nuova tassa sui carburanti, le mobilitazioni sono diffuse al punto tale da mettere in discussione l’intero governo. Per sabato è già prevista una nuova giornata di manifestazione, che verificherà se il discorso di Macron sarà stato in grado o meno di rispondere alle migliaia di persone scese in piazza.