L’assegno sociale è una prestazione assistenziale erogata, una volta raggiunta l’età pensionabile (adeguata alla speranza di vita), a chi ha un reddito basso.
Assegno sociale: la differenza con quello sostitutivo
Dunque, allo stato dei fatti, perché la prestazione sia riconosciuta è necessario aver compiuto 66 anni e 7 mesi d’età. Naturalmente, bisogna essere cittadini italiani, comunitari, extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno regolarmente residenti in Italia (da almeno 10 anni). In questo momento, l’importo dell’assegno è pari a 453 euro per 13 mensilità; tuttavia, questo è l’importo previsto per i soggetti singoli o le coppie che non percepiscono alcun reddito. È chiaro, quindi, che la normativa prevede una diminuzione dell’assegno a seconda del reddito dei beneficiari. Inoltre, sono previste delle maggiorazioni sull’importo per chi ha più di 65 e chi ha più di 70 anni.
Detto ciò, a coloro che percepiscono l’assegno mensile di invalidità o la pensione di inabilità civile, in generale, agli invalidi civili con almeno 66 anni e 7 mesi, spetta l’assegno sociale sostitutivo o derivante dall’invalidità civile. Tale prestazione prende in considerazione solo il reddito dell’invalido (la soglia è quella necessaria a percepire l’assegno mensile di invalidità e la pensione di inabilità). D’altra parte, l’assegno sostitutivo non subisce riduzioni in base al reddito del beneficiario; in pratica, è erogato in misura fissa: 368,91 euro al mese che possono arrivare fino a 453 in caso di redditi molto bassi.
Assegno sociale: non può essere negato con requisiti
Ricapitolando, per ricevere l’assegno sostitutivo bisogna essere titolari di una prestazione di invalidità civile e avere più di 66 anni e 7 mesi. Ora, cosa succede se si fa domanda di invalidità civile poco prima di raggiungere l’età necessaria per il riconoscimento dell’assegno sostitutivo? In teoria, l’Inps non procederebbe con la trasformazione – che dovrebbe essere automatica – della prestazione di invalidità in assegno sostitutivo.
Ciò perché, in effetti, non si risulterebbe beneficiari di una prestazione di invalidità al raggiungimento dell’età necessaria per vedersi riconosciuto l’assegno. Su diversi casi del genere si è espressa la giustizia civile che, però, si è espressa in modo diametralmente opposto all’istituto. Insomma, se i requisiti sono stati maturati e la domanda inviata prima del termine anagrafico, la trasformazione deve comunque avvenire in automatico. Da precisare a questo punto come in casi del genere non verrà corrisposto nessun rateo della pensione di inabilità ma direttamente l’assegno.