Busta paga pensionato lavoratore: trattenute stipendio e differenze

Pubblicato il 18 Dicembre 2018 alle 13:12 Autore: Guglielmo Sano
Busta paga pensionato lavoratore: trattenute stipendio e differenze
Busta paga pensionato lavoratore: trattenute stipendio e differenze

Date le condizioni economiche che attraversa l’Italia da cui sono interessate molte famiglie non è poi così raro di questi tempi che un lavoratore già in pensione si rimetta a lavorare. La legge consente alle aziende di assumere lavoratori già in pensione. Ma è bene che il dipendente tenga a mente alcune particolarità legate allo stipendio.

Busta paga: un rapporto di lavoro come gli altri

Come per l’assunzione di un qualunque lavoratore, anche nel caso di assunzione di un pensionato bisogna, innanzitutto, sottoscrivere un contratto. Non ci sono particolari condizioni sulla forma di quest’ultimo. Dipende dal rapporto di lavoro e deve contenere tutti i requisiti essenziali prescritti dalla legge, come per tutti gli altri tipi di dipendenti.

Stessa cosa per quanto riguarda l’inquadramento: le regole per stabilirlo non cambiano tra un lavoratore e l’altro. Tra l’altro, anche la comunicazione relativa all’assunzione di un pensionato deve avvenire, almeno 24 prima dell’inizio dell’attività lavorativa, tramite modello Co Unilav.

Busta paga: il cumulo tra stipendio e pensione

Tuttavia, i redditi da lavoro non possono essere cumulati con la pensione in alcuni casi. Per esempio, nel caso dei lavoratori precoci. Infatti, la pensione non può essere cumulata al reddito da lavoro nel periodo che va dalla decorrenza della pensione alla data in cui si maturano i requisiti per la pensione anticipata ordinaria.

Poi c’è il caso della pensione di reversibilità. Questa è ridotta del 25% se il reddito del pensionato supera il trattamento minimo (513 euro dal 2019) di 3 volte. La riduzione ammonta al 40% se lo supera di 4 volte, del 50% se lo supera di 5 volte.

Anche la pensione di invalidità subisce una riduzione se eccede il trattamento minimo, a meno che il pensionato non abbia almeno 40 anni di contributi. Detto ciò, la riduzione varia a seconda della provenienza del reddito da lavoro: la decurtazione è pari al 50% della parte eccedente il reddito minimo se il rapporto è di lavoro dipendente, del 30% se il rapporto di lavoro è autonomo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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