Legge 104: obbligo richiesta indirizzo, cosa deve sapere il datore
In merito alla Legge 104 il datore di lavoro deve obbligatoriamente conoscere l’indirizzo principale nel quale il lavoratore risiederà con il disabile?
Indirizzo per Legge 104, quando si comunica
I titolari di Legge 104 sono tenuti a fornire l’indirizzo nel quale saranno durante il giorno di permesso retribuito al proprio datore di lavoro? Mettiamo il caso quest’ultimo domandi al lavoratore il luogo dove sarà prevalentemente durante la giornata di permesso dedicata da assistere il disabile. Il lavoratore dipendente è tenuto a rispondere? La risposta è negativa, anche a causa delle modalità in cui il permesso retribuito può essere beneficiato.
Permessi Legge 104: cosa può fare il lavoratore
Come abbiamo già scritto più volte i permessi retribuiti a cui ha diritto il lavoratore devono essere finalizzati in prevalenza all’assistenza del familiare disabile. Ciò significa che il lavoratore non può andare a farsi una gita, o una breve vacanza, soprattutto se il permesso è preso a ridosso del weekend. Il maggior tempo della giornata di permesso deve essere dedicata all’assistenza al familiare disabile. A sua volta, questo non equivale a restare a casa del familiare 24 ore su 24.
Assistere il disabile può essere fatto anche in senso lato, ad esempio andando in farmacia per comprargli dei medicinali, o al supermercato per fare la spesa per i prossimi giorni, o accompagnarlo a una visita. Senza dimenticare che la giornata di permesso retribuito non deve essere dedicata interamente all’assistenza al familiare disabile, visto che recenti sentenze della giurisprudenza hanno legittimato la possibilità da parte del lavoratore di prendersi qualche ora di riposo anche per se stesso.
Legge 104: perché il datore di lavoro non può chiedere l’indirizzo
Alla luce di quanto riportato sopra è ovvio affermare che il datore di lavoro non è tenuto né a sapere né tantomeno a chiedere l’indirizzo al quale il lavoratore passerà gran parte della sua giornata di permesso. Può tuttavia, se nutre qualche sospetto, fare in modo di prendere in castagna il lavoratore che si sta prendendo gioco di lui, andandosene magari a fare un viaggio in una città europea durante i giorni di permesso 104. Una volta scoperto e certificato questo comportamento, infatti, il datore di lavoro ha tutto il diritto di procedere al licenziamento per giusta causa.
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