Aumento stipendio docenti in arrivo nel 2019, con la novità già presente in Legge di Bilancio. Previsto infatti l’aumento di 40 euro lordi a cui si dovrà aggiungere l’elemento perequativo in scadenza il prossimo 31 dicembre. Quest’ultimo elemento ammonterà a 30 euro per i livelli più retributivi più bassi. L’aumento stipendio docenti sarà comunque valido per il triennio 2019/2021, e sarà prelevato da uno stanziamento di fondi pari a 1,7 miliardi di euro, complessivamente. Questo fondo include anche la perequazione di cui sopra.
Aumento stipendio docenti 2019: sindacati protestano
Il coordinatore di Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, ha pubblicato su Facebook la propria reazione sull’aumento stipendio docenti contenuto in Legge di Bilancio. Sotto accusa gli aumenti previsti dal nuovo contratto per i dirigenti scolastici. “La notizia del nuovo contratto dei dirigenti scolastici si è chiuso con un aumento di 815 euro lordi mensili, a fronte dei circa 90 attribuiti ai docenti, ha provocato indignazione tra gli insegnanti”. Di Meglio parla di differenza degli aumenti “assolutamente sproporzionata”, pari a “oltre nove volte il misero incremento stipendiale dei docenti, ma tutti sanno benissimo che gran parte delle funzioni organizzative e gestionali vengono delegate nella vita quotidiana delle scuole agli stessi insegnanti, con compensi irrisori”.
Il coordinatore di Gilda parla così di beffa affermando che i riconoscimenti economici per le funzioni organizzative che alleggeriscono il lavoro dei dirigenti vengono sottratti dalle risorse stanziate per il contratto degli insegnanti e non da quello dei dirigenti scolastici. “L’unico modo per ottenere una dignità contrattuale per gli insegnanti è uscire dal calderone dei pubblici dipendenti”. E pertanto “ottenendo un contratto specifico, come da sempre la Gilda continua a chiedere e cominciare a declinare tutte quelle attività non obbligatorie, che sarebbero di competenza del Dirigente stesso”.
Aumento stipendio docenti 2019: il comunicato Anief
Anche Anief non ci sta al misero aumento stipendio docenti e ha espresso la sua rabbia in un comunicato riportato poi da Orizzonte Scuola. “Gli incontri con le organizzazioni sindacali non servono a nulla se i finanziamenti rimangono quelli attuali. Perché i compensi del personale pubblico rimangono decisamente lontani sia dal futuro aumento del costo della vita previsionale nel prossimo biennio, sia dai 12-14 punti di inflazione certificata negli ultimi dieci anni rispetto ai compensi mensili”. Il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico, ricorda come si era conclusa la vicenda legata al rinnovo di contratto firmato lo scorso aprile.
Si era parlato di incrementi irrisori e arretrati irrisori. “Per ottenere l’allineamento all’inflazione occorrerebbe il triplo di quanto è stato inserito in Legge di Bilancio”. Da qui l’invito al ministro Bussetti di incontrare prima i colleghi di governo e poi i sindacati. “Siamo stufi di essere considerati dei lavoratori preziosi e validi per la società e la formazione delle nuove generazioni, anche se poi continuiamo a ricevere gli stipendi più bassi d’Europa dopo la Grecia e i Paesi dell’Est”. Pacifico suggerisce di prendere come riferimento “il tasso di inflazione IPCA reale certificato dall’Istituto nazionale di Statistica”. Per poi procedere con i soldi necessari e applicare finalmente degli aumenti veri.
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER
PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM