Intesa Sanpaolo: conto corrente, prelievo bloccato. I segnali della truffa

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:04 Autore: Daniele Sforza

Nuova truffa di cui è vittima Intesa Sanpaolo e i titolari che hanno un conto corrente bancario. Ecco in cosa consiste e come difendersi.

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Intesa Sanpaolo: conto corrente, prelievo bloccato. I segnali della truffa

Saldo bloccato sul conto corrente Intesa Sanpaolo


La Polizia di Stato è sempre attenta a mettere in guardia gli utenti dai pericoli della rete grazie al suo reparto Postale. Tramite la pagina Facebook Una vita da social, ha cercato di salvaguardare i clienti di Intesa Sanpaolo di una truffa che purtroppo vede come protagonista e al tempo stesso vittima l’istituto bancario. Andiamo quindi a vedere in cosa consiste la nuova truffa, il cui meccanismo resta comunque molto simile a quelle che abbiamo già trattato in precedenza.

Intesa Sanpaolo: nuova truffa per i titolari di conto corrente

“Attenzione a quel collegamento, non è proprio sicuro”, avvertono gli amministratori della Pagina. Ma di quale collegamento si sta parlando? Del solito link in calce a una comunicazione spedita via mail in cui troviamo peraltro una copia del classico logo di Intesa Sanpaolo. Il messaggio che viene recapitato alle potenziali vittime è il seguente.

“Gentile [Mail della vittima], L’ultimo controllo di sicurezza ha concluso che il tuo account ha alcune attività insolite, pertanto abbiamo limitato alcune delle funzioni come (pagamenti online, trasferimenti bancari e prelievi di denaro). Effettua il login al tuo account ed esegui i semplici passaggi per ripristinare completamente le funzioni del tuo account Si prega di confermare la propria identità attraverso il nostro collegamento sicuro”. Quindi, alla fine, una parte testuale (“Accedi a collegamento sicuro”) sottolineata ed evidenziata che riporta a una pagina malevola.

Intesa Sanpaolo: conto corrente, come riconoscere la truffa

Di fronte a un messaggio di questo tipo bisogna sempre analizzarne il contenuto e soprattutto la forma. Innanzitutto la modalità formale della mail, in cui si dà del “tu”, ma una banca non darebbe mai del “tu” a un suo cliente. Inoltre alcune forme irregolari, come quando si parla delle funzioni e poi si apre una parentesi non necessaria. Non mancano gli errori nella punteggiatura (un punto mancante) e ovviamente il solito link alla fine in cui si invita ad accedere e a seguire la procedura richiesta. Senza dimenticare il tono allarmistico della mail (c’è sempre qualche problema denotato da un fantomatico controllo di sicurezza).

Ribadiamo che un istituto bancario, oltre a non porsi mai in questo modo ai suoi clienti, non chiederebbe mai di affrontare una procedura simile tramite mail o sms. Inoltre, quando capita di ricevere messaggi di questo genere, è sempre consigliabile chiamare la propria filiale e avvertirla della mail ricevuta. Questa premura potrebbe mettere in guardia, oltre che se stessi, anche l’istituto bancario e gli altri suoi clienti.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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