Contributi Inps: recupero versamenti, chi perde tutti i soldi
Come recuperare i versamenti dei contributi Inps effettuati in periodi lontani prima di raggiungere l’età pensionabile? Andiamo a rispondere.
Contributi Inps versati a vuoto, i casi
Il recupero dei contributi Inps versati in periodi precedenti (ad esempio prima del 1996) risulta difficile se non si è raggiunta l’età pensionabile e si percepisce già il trattamento pensionistico utilizzando i contributi versati in un’altra cassa differente da quelle valide per il cumulo. Per rispondere chiaramente al recupero dei contributi Inps tramite il metodo del cumulo, bisogna fare riferimento alla circolare Inps n. 60/2017. Questa comunicazione ha come oggetto proprio il cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti con riferimento alla Legge n. 228/2012, art. 1, comma 239.
Contributi Inps: pensione di vecchiaia e cumulo
Nella Legge sopraccitata si legge che i soggetti che sono iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, autonomi, e degli iscritti alla gestione separata e alle forme sostitutive della stessa, che non siano già titolari di trattamento pensionistico presso una delle predette gestioni, hanno la possibilità di effettuare il cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti al fine del conseguimento di un’unica pensione. A condizione, però, che non siano in possesso dei requisiti per il diritto al trattamento pensionistico.
Questa possibilità può essere esercitata solo ed esclusivamente per la liquidazione del trattamento pensionistico di vecchiaia, nonché dei trattamenti per inabilità e ai superstiti di assicurato deceduto prima di aver acquisito il diritto a pensione.
La Legge n. 232/2016 (art. 1, comma 195) ha però tolto le parole “qualora non siano in possesso dei requisiti per il diritto al trattamento pensionistico”, sostituendolo con le seguenti. “Nonché agli enti di previdenza di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103”. Inoltre ha aggiunto che la possibilità del cumulo può essere esercitata per la liquidazione del trattamento pensionistico a patto che il soggetto interessato sia in possesso dei requisiti anagrafici previsti per la pensione di vecchiaia. Infine nella circolare Inps del 2017 si precisa quanto segue. “Resta fermo che la titolarità di un trattamento pensionistico diretto a carico di una delle gestioni (rif. comma 239), tra le quali le Casse professionali, preclude l’esercizio della facoltà di cumulo.
Contributi Inps: pensione anticipata, come funziona il cumulo
Quanto scritto sopra vale dunque per la pensione di vecchiaia. E per la pensione anticipata? A partire dal 1° gennaio 2017 è valida anche per la pensione anticipata la possibilità del cumulo di cui abbiamo parlato sopra. Oltre che per la pensione indiretta ai superstiti e per il trattamento di inabilità. Dovrà però essere stato maturato il requisito contributivo previsto, da adeguare alla speranza di vita (fino al 2018, infatti, corrispondeva a 42 anni e 10 mesi per le donne e a 1 anno in meno per le donne). “Nel determinare l’anzianità contributiva posseduta dall’assicurato, ciascuna gestione tiene conto delle regole del proprio ordinamento vigenti alla data di presentazione della domanda”.
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