Dalle elezioni di novembre i democratici hanno un problema al Congresso: la loro risicata maggioranza non permette al presidente Biden di approvare tutte le riforme della sua agenda. La più urgente di queste è la riforma del filibuster.
La tanto attesa riforma del filibuster
L’unica soluzione per portare avanti le riforme promesse da Biden è quella di riformare la regola del filibuster. Questo permetterebbe di bloccare l’ostruzionismo repubblicano. Da mesi una proposta di riforma è ferma al Senato, bloccata dai repubblicani e dai senatori dem moderati come Joe Manchin.
Il parere del deputato Clyburn
In una recente intervista a Politico il whip della maggioranza alla Camera, Jim Clyburn, ha detto che il presidente Biden dovrebbe sostenere la proposta di separare la riforma del filibuster al Senato. Questo permetterebbe ai democratici di approvare la riforma della legge sul diritto al voto e nuove parti del Civil Rights Act del 1965 senza bisogno di compromessi con i repubblicani.
Secondo Clyburn, Biden dovrebbe telefonare al senatore Manchin per trovare un accordo e sbloccare l’ostruzionismo al Senato.
Il tentativo del deputato democratico è l’ultimo in ordine di tempo fatto dalla maggioranza per aggirare l’opposizione repubblicana sulla riforma del diritto di voto (e altri punti dell’agenda di Biden).
Le mosse del presidente Biden
Lo stesso presidente si è mostrato deciso a portare avanti una campagna mediatica più aggressiva per cercare di spostare l’opinione pubblica dalla propria parte. Negli ultimi giorni ha anche incontrato i leaders delle organizzazioni per i diritti civili alla Casa Bianca, i quali hanno esortato Biden a far sentire la propria voce.
Ma Biden ha, in parte, le mani legate. Al Senato dem e repubblicani hanno lo stesso numero di senatori, e alla Camera la maggioranza del partito dell’asinello è molto risicata. Inoltre lo stesso presidente non ha mostrato grande entusiasmo per la riforma del filibuster. In più alcune sentenze della Corte Suprema hanno tolto al Dipartimento di Giustizia la possibilità di citare in giudizio gli stati che approvano leggi elettorali discriminatorie dal punto di vista razziale.
Secondo Clyburn, se i progetti di riforma del diritto di voto non saranno approvati presto, i democratici potranno dire addio alla maggioranza nel 2022. Il deputato ha portato come esempio la Georgia, in cui il voto in massa delle persone di colore è stato determinante per la vittoria dei senatori democratici alle ultime elezioni.
In risposta alle dichiarazioni di Clyburn, un funzionario della Casa Bianca ha affermato che il presidente sostiene queste riforme, tra cui quella sull’ostruzionismo. Biden ha comunque evitato domande sulla possibile abolizione del minimo di 60 senatori favorevoli per approvare una legge.
Il malcontento cresce velocemente
Il malcontento per la mancata approvazione delle leggi sul diritto di voto sta montando non solo tra gli attivisti per i diritti civili, ma anche tra gli attivisti progressisti e tra molti amministratori democratici. Molti di essi hanno paura di perdere il proprio seggio e chiedono al Presidente Biden di mostrarsi più aggressivo sul tema. Sostengono che nel 2022 non saranno in gioco solo i seggi democratici alla Camera e al Senato, ma la stessa democrazia americana. Dalle elezioni dello scorso novembre i democratici hanno un problema al Congresso. È ora che il Presidente Biden agisca.