Notte di paura in provincia di Catania. Intorno alle 3:20 del 26 dicembre 2018, è stato registrato un terremoto di magnitudo 4.8 con epicentro tra Viagrande e Trecastagni, due comuni nei pressi del capoluogo etneo. È stata la scossa più forte da quando l’Etna ha ripreso a eruttare il 24 dicembre. Danni anche in altre 6 cittadine: colpita non solo la zona del catanese ma anche quella di Acireale. Dieci le persone portate in ospedale su un totale di circa una trentina di feriti. Hanno riportato solo ferite lievi e contusioni a parte un’anziana con diverse fratture che comunque non risulta in pericolo di vita.
Terremoto Catania: i comuni colpiti
Nello specifico, i danni agli edifici hanno riguardato Fleri, una frazione del comune di Zafferana Etnea. Una quindicina le abitazioni danneggiate, considerando anche quelle delle cittadine di Santa Venerina e di Aci Catena.
Il sisma ha avuto un epicentro superficiale, circa un chilometro di profondità. Questo fattore ne ha amplificato l’effetto, tanto che è stato avvertito anche a Taormina, in provincia di Messina e nell’area di Siracusa e di Ragusa. Tra l’altro le scosse non si sono fermate: ne sono state rilevate all’incirca venti dopo quella registrata nella notte, tutte a una bassa profondità e con una magnitudo che è arrivata a superare quota 3.
Terremoto Catania: situazione delicata
Lesioni sull’asfalto del tratto compreso tra Giarre e Acireale dell’A18. L’autostrada Catania-Messina in questo momento è chiusa: si stanno effettuando le opportune verifiche. La circolazione dei treni è a rischio mentre l’attività dell’aeroporto di Catania sembra proseguire senza intralci.
Gli eventi sismici degli ultimi giorni, sono molto simili, a quelli avvenuti nel 1875, nel 1914, nel 1919, nel 1931, nel 1984 e nel 2002. In quest’ultima occasione, si registrarono nello stesso giorno – era il 29 ottobre – 5 scosse di magnitudo superiore a 4. Per questo motivo gli esperti non escludono altre scosse a breve.